Spreco Cnel, ma ora si tiene

Lettere a La Nazione, risponde il direttore Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Pier Francesco De Robertis

Firenze, 10 dicembre 2016 - Caro direttore, una delle conseguenze più evidenti del referendum di domenica scorsa è che resta in vita il Cnel, Consiglio economia e lavoro. L’emblema degli enti inutili. Come potremo fare a eliminarlo?

Piero Santoz

Caro Santoz, la parola Cnel è scritta nella costituzione quindi temo che fino alla prossima riforma costituzionale - che chissà quando avverrà - non si potrà abolirlo. In sostanza continuerà a pesare nei bilanci dello Stato, e poco conta che per tutti sia, come dice Lei, il simbolo stesso degli enti inutili. Sì, certo, i suoi dirigenti si impegneranno a lavorare, a fare qualcosa che ne giustifichi la sopravvivenza, ma ormai si tratta di un ente superato che poco spazio effettivo riuscirà a trovare. Ci sono altri organismi che hanno assunto importanza, senza contare il peso che la programmazione economica ha assunto in Europa, e la situazione non è più recuperabile. Non ci resta che aspettare la prossima riforma, e magari quando capiterà l’occasione non lasciamocela sfuggire.