Se gli hotel rubano l'acqua paghiamo noi

Il commento

Gabriele Galligani

Gabriele Galligani

Montecatini Terme (Pistoia), 23 ottobre 2016 - Sentendo parlare di "furto d’acqua", la mente va all’Italia rurale di tanti anni fa. Alle liti tra contadini per i pozzi. A nessuno verrebbe in mente un albergo a quattro stelle a Montecatini, città termale per eccellenza. Invece è andata proprio così. Giorni fa i tecnici di Acque Toscane, la società che gestisce l’acquedotto, ha scoperto che tre hotel avevano realizzato dei sofisticati sistemi con by pass che evitavano all’acqua potabile di passare dal contatore. A rendere più clamorosa la notizia il fatto appunto che al centro della vicenda ci fossero importanti strutture ricettive, un quattro stelle e due tre stelle. L’importo evaso è stato calcolato in almeno cinquantamila euro, ma alla dei rilievi, il conto potrebbe salire. Per legge quell’importo, se non verranno recuperati, verranno spalmati su tutti gli utenti di Montecatini. Insomma, alla fine saranno i cittadini onesti a pagare per chi ha fatto il "furbo".

L’Italia, si sa, è il paese delle corporazioni. Spesso, magari in nome del garantismo, si preferisce tacere. Stavolta no. Le associazioni di categoria non solo hanno condannato duramente l’azione dei colleghi disonesti parlando di «danno enorme». Ma sono andati oltre. Innescando un meccanismo virtuoso. Hanno chiesto all’amministrazione comunale di effettuare controlli sulla tassa di soggiorno, la cifra (a Montecatini da 0,70 centesimi a un euro e 70) che i turisti pagano nel conto dell’hotel e che poi gli albergatori girano alle casse municipali. Non proprio spiccioli. Tanto che Assohotel afferma che "si tratta di importi in confronto ai quali l’acqua rubata è solo una briciola".