Il solito bollettino di guerra

Il commento

Guido Baccicalupi

Guido Baccicalupi

Carrara, 1 dicembre 2015 - Quando ogni due giorni c’è un ferito alle cave, quando in dieci anni muoiono nove figli del marmo, ogni volta che sibila il suono della sirena dell’ambulanza del Soccorso Cave si teme sempre il peggio.

Carrara ormai vive con questo tormento, un martirio che non trova pace dal lontano 19 luglio 1911 quando al Monte Bettogli, dove si estrae ancora ora lo statuario e i blocchi più pregiati, persero la vita dieci cavatori seppelliti da una valanga di marmo.

E ieri mattina si è temuta un’altra tragedia a pochi giorni di distanza dalla morte di Nicola Mazzucchelli centrato alla tempia da una perlina schizzata via dal filo diamantato che stava segando una bancata.

Un commerciante di marmi che si era recato nel bacino di Colonnata a visionare una partita di blocchi, è svicolato lungo una strada di arroccamento e ha battuto la testa. E’ stato ricoverato all’ospedale unico delle Apuane, appena inaugurato, per un trauma cranico, comunque non grave. Ma va ad arricchire quella statistica impietosa e drammatica degli infortuni in casa: nove morti e 1.258 feriti dal 2005. Un bollettino di guerra. L’incidente di ieri, banale nella sua dinamica, fa ben capire quanto sia importante la sicurezza nei bacini marmiferi dove non si può lasciare nulla al caso. Una banale distrazione può causare, e purtroppo tante volte è accaduto, infauste conseguenze. Il governatore Enrico Rossi col Comune di Carrara ha varato nuove norme, più rigorose, ma è sempre il tema della prevenzione e della conoscenza dei rischi a ridurre, sembra un gioco di parole, i rischi.

Tanto è stato fatto dall’Asl di Massa Carrara specialmente sotto la direzione dell’ingegner Maura Pellegri, responsabile del Servizio di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro. Ma non basta. Purtroppo.