Lunedì 15 Aprile 2024

Camorra, duro colpo al clan dei Lo Russo: trenta arresti a Napoli. Alfano: "Grande soddisfazione"

Il clan è operante nei quartieri nord del capoluogo campano

Carabinieri

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Napoli, 16 settembre 2014 - I carabinieri di Napoli stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea a carico di una trentina persone ritenute affiliate al clan camorristico dei Lo Russo, operante per il controllo degli affari illeciti nei quartieri nord del capoluogo campano, responsabili a vario titolo di associazione di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. 

Contestualmente la guardia di finanza di Napoli ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore di circa 10 milioni di euro emesso a carico degli stessi soggetti vicini al clan dei cosiddetti "capitoni" del quartiere di Miano. 

L'indagine del Nucleo investigativo di Napoli con la compagnia Vomero ha dimostrato come il clan Lo Russo decimato da arresti e pentimenti, nonostante il 15 aprile di questo anno sia stato preso in Spagna il reggente Antonio Lo Russo (figlio del boss collaboratore di giustizia Salvatore e noto alle cronache per essere stato fotografato a bordo campo al San Paolo a seguire una partita del Napoli poche settimane prima di diventare un latitante), si fosse riorganizzato, continuando a gestire importanti piazze di spaccio. Sinora il provvedimento restrittivo è stato notificato a 30 indagati, la maggior parte dei quali non detenuti. Durante le perquisizioni connesse alle notifiche, sequestrata una pistola calibro 9 sulla quale saranno eseguite indagini balistiche. 

LA SODDISFAZIONE DI ALFANO - "È con grande soddisfazione che accolgo il successo della complessa indagine investigativa, eseguita dal Comando provinciale dei Carabinieri di Napoli e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha stroncato il pericoloso tentativo di riorganizzazione del clan Lo Russo". Lo afferma il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che ha ricordato come "la lotta al crimine organizzato passa anche attraverso lo smantellamento delle reti d'affari legate specialmente al mondo della droga. Il contrasto a queste ramificazioni - ha quindi aggiunto - mira a sottrarre linfa vitale al crimine e ne indebolisce le infiltrazioni nel tessuto economico e sociale. Questo il grande risultato raggiunto, infatti, dall'operazione di oggi, che ha bloccato un vasto traffico di sostanze stupefacenti, ha consentito il sequestro di consistenti quantitativi e ha portato all'arresto di trentaquattro persone, nonchè di pusher in flagranza di reato. Lo Stato c'è e - grazie al capillare controllo del territorio - rinsalda il rapporto di fiducia che lega i cittadini alle istituzioni". Il ministro Alfano si è congratulato anche con la Guardia di Finanza per il sequestro di beni mobili e immobili riconducibili agli indagati, del valore complessivo di oltre 10 milioni di euro.