Calcioscommesse, nuova bufera. Ci sono anche partite "toscane" / I MATCH

Settanta indagati per un'inchiesta che parte dalla Calabria. Le gare sono di Prato, Tuttocuoio, Grosseto e Pisa, ma queste quattro società non sarebbero coinvolte direttamente. Anche il Livorno appare estraneo all'inchiesta / CALCIOSCOMMESSE, INDAGINI SU LIVORNO-BRESCIA. MA LA SOCIETA' AMARANTO NON E' COINVOLTA / CALCIOSCOMMESSE, NUOVA INCHIESTA: 4 PARTITE "TOSCANE" SOTTO LA LENTE / IL NUOVO FILONE DI CALCIOSCOMMESSE / NOMI, VOLTI, PARTITE / TRENTA SQUADRE NEL MIRINO - VIDEO

La slide che illustra l'indagine

La slide che illustra l'indagine

Firenze, 19 maggio 2015 - La nuova bufera sul calcioscommesse che coinvolge il calcio minore, quello di Legapro e Serie D e parte dall'inchiesta della Dda di Catanzaro, riguarda anche squadre toscane. Sotto la lente degli investigatori, infatti, ci sono le partite Pisa-Torres, Grosseto-Sant'Argangelo, L'Aquila-Tuttocuoio e Prato-Sant'argangelo. Il Pisa, in realtà, non appare minimamente coinvolto nell'inchiesta (in quella gara i sardi si presentarono a giocare con la formazione Berretti, suscitando l'irritazione dei nerazzurri), mentre il Tuttocuoio precisa che Andrea Bagnoli (uno degli indagati)  "non è mai stato un nostro dirigente". Anche il Prato appare estraneo alla vicenda (che riguarderebbe esclusivamente il Sant'Arcangelo) così come il Grosseto che vede, comunque, coinvolti solo due ex tesserati. Tra l'altro, tra le partite sotto osservazione ci'è anche Livorno-Brescia di serie B (vittoria dei padroni di casa per 4-2), ma anche in questo caso la società amaranto non è coinvolta con nessun tesserato.

Cinquanta gli arresti in tutta Italia, settanta gli indagati, trenta squadre le cui posizioni adesso verranno attentamente valutate dalla procura calabra. Una inchiesta che vedrebbe coinvolta la 'Ndrangheta. Tutto è nato da intercettazioni su un esponente proprio della mafia calabrese, Pietro Iannazzo, che aveva interessi nella squadra del Neapolis (squadra di Legapro).

 

Da qui, di telefonino in telefonino, si è scoperta la presunta rete di calcioscommesse, con addetti di varie squadre che sarebbero stati pronti, dietro compenso, a modificare il risultato in un senso o nell'altro. Per far intascare alla malavita milioni di euro appunto in scommesse vinte in maniera fraudolenta. Ecco le partite che interessano squadre toscane.

Pisa-Torres 4-0 (29 ottobre 2014): in quel turno di Coppa Italia la Torres lasciò a casa la prima squadra, schierando gli Juniores. Il tutto giustificato dal fatto che il match era tra due partite fuori casa. Non andò a Pisa nemmeno l'allenatore titolare, rimasto ad allenare la prima squadra. Il Pisa ebbe vita molto facile, riuscendo a chiudere la pratica già nel primo tempo, che si chiuse 3-0. Nel secondo tempo arriva il 4-0.

Grosseto-Sant'Arcangelo 1-0 (22 novembre 2014): il Grosseto vince grazie a un gol dell'austriaco Pichlmann, gol arrivato negli ultimi minuti del match. C'è un lancio in area e l'attaccante, che sul filo del fuorigioco riesce a insaccare e a regalare i tre punti alla sua squadra. 

L'Aquila-Tuttocuoio 1-0 (25 marzo 2015): si tratta di un recupero. La partita fu rinviata per neve a febbraio e fu giocata un mese dopo. Finì 1-0 per il L'Aquila. Al 15' arriva l'espulsione per il Tuttocuoio che, in campo con molte riserve causa infortuni, rimarrà in dieci per buona parte della gara. La rete arriva al 38' del primo tempo e a segnarla è Scrugli.

Prato-Santarcangelo 1-1 (2 maggio 2015): è la partita più recente tra quelle giocate. Un risultato senza grande utilità per il Prato, con la squadra che uscì tra i fischi dei tifosi. Segnarono Bocalon e De Respinis. Il Prato avrebbe poi rimandato la salvezza all'ultima giornata. 

GLI ALTRI INDAGATI - Uno degli arrestati è un allenatore livornese. Si tratta di Marco Tosi, che ha guidato la Pro Patria. Tosi aveva allenato anche il Poggibonsi. Tra i fermati c'è anche Vincenzo Nucifora, che fu direttore sportivo dell'Arezzo

"ESTRANEI ALLA VICENDA" - La società A.C. Tuttocuoio 1957, «esclude qualunque coinvolgimento nella vicenda e smentisce anche la notizia riguardante un presunto ruolo dirigenziale del signor Andrea Bagnoli con la nostra società, con la quale il suindicato non svolge alcun ruolo dirigenziale nè di altra natura». Lo scrive la società di Ponte a Egola, una frazione del comune di San Miniato, sul sito ufficiale appena appresa la notizia dell'indagine sul calcioscommesse. Il Tuttocuoio sarebbe stato chiamato in causa per la partita Aquila-Tuttocuoio, dove uno degli arrestati avrebbe cercato di combinare, senza riuscirci, il risultato. Per la società della provincia di Pisa i contatti sarebbero stati tenuti, secondo l'accusa, proprio da Bagnoli (procuratore di molti giocatori, anche di Serie A e B) che sarebbe uno degli indagati, che Daniele Donati, amministratore della società toscana, ribadisce «non è mai stato un nostro dirigente». «Noi non sappiano assolutamente niente: il Tuttocuoio non ha avuto nessuna perquisizione - conclude Donati - nè è mai stato al centro di interessi. Siamo completamente estranei a tutta la vicenda»