Fiorentina: Zarate Kid sfida avversari e pregiudizi

L'argentino è arrivato a Firenze dal West Ham nel mercato di gennaio

Zarate dopo il gol contro il Carpi

Zarate dopo il gol contro il Carpi

Firenze, 8 febbraio 2016 - CON LA LAZIO è finita a carte bollate. Con la Fiorentina è iniziata con un gran gol: alla Zarate. Già, l’argentino è così, prendere o lasciare. Tanto genio e un po’ di sregolatezza che lui giura sia finita, dimenticata grazie alle responsabilità. Responsabilità di un padre di famiglia tutto casa e campo. E del ‘nuovo’ Maurito ne ha fatto le spese il Carpi e quella rete ha fatto ricredere anche i più scettici, quelli che hanno subito storto il naso quando la società viola ha comunicato l’arrivo del ragazzo della provincia di Buenos Aires.

CONTRO il Carpi è entrato a partita in corso, quando la Fiorentina era con le spalle al muro. A Bologna stesso copione e per poco non arriva il secondo capolavoro, ma non sempre le ciambelle riescono con il buco. Ma Zarate Kid resta un giocatore di classe purissima, capace di creare scompiglio nelle difese avversarie grazie alle sue qualità quasi rare: dribbling e tiro secco, rapidissimo. Imprevedibile per gli avversari, in qualche occasione anche per i compagni per quella sua tendenza a separarsi poco del pallone. Gli attaccanti, però, sono fatti così, quando sentono la porta hanno un solo obiettivo: cercare il gol.

SE PER LE DIFESE avversarie sono problemi, per Sousa c’è la necessità di trovare la collocazione giusta all’interno di un meccanismo collaudato. Zarate è la variabile che può mandare in tilt gli avversari. Ecco perché l’allenaore della Fiorentina vuole trovargli lo spazio adatto. E lui, come nella Playstation, aspetta solo la palla giusta per far innamorare ancora la Fiesole, che è pronta ad eleggerlo nuovo idolo. Perché i gol sono il miglior biglietto da visita.

TORNANDO al campo, può giocare da punta centrale oppure da secondo attaccante in appoggio, magari partendo da sinistra per accentrarsi, come accaduto contro il Carpi. L’impressione è che il suo gioco, come quello di Tello del resto, debba essere metabolizzato dai compagni che contro il Genoa, salvo i minuti iniziali, hanno smesso di cercarlo con continuità. Molto meglio contro il Bologna, dove per dieci minuti è stato il riferimento. La rete con il Carpi ha probabilmente fatto entrare Zarate nel gruppo Fiorentina.

ORA ARRIVA l’Inter, sua ex squadra. L’impressione che per lui ci sia già pronta una maglia da titolare. Il ruolo? Per lui Sousa potrebbe anche decidere di cambiare modulo con il fatidico ‘albero di Natale’ assetto preferito. Ma questo non è importante. L’importante è continuare a segnare. Magari ancora una volta sotto la Fiesole, che lo aspetta a braccia aperte.