Paola Zerboni
Firenze, 30 novembre 2015 - CASSONETTI che straripano, il Pentagono del Buontalenti trasformato in discarica, un tappeto di sacchi dell’immondizia accatastati per protesta dagli operai di Aamps, nel cuore di Livorno. Aamps è la municipalizzata dei rifiuti partecipata al 100% dal Comune.
Un’azienda che non ha mai avuto i conti a posto. Le cose andavano male sotto le varie giunte Pd, l’ultima delle quali allo scadere del suo mandato (poche ore prima delle elezioni di maggio 2014) ne varò il bilancio contro il parere dei revisori dei conti. E non sono migliorate sotto il governo grillino del sindaco Nogarin, che in 18 mesi, dopo aver cambiato quattro manager, e dopo una prima iniezione di capitale a luglio, ora vuol portarla al «concordato preventivo in continuità». Perché - dice - non ci sono altre strade.
Perché il rifinanziamento da 7,6 milioni di euro inizialmente annunciato metterebbe a dura prova i conti del Comune costringengolo a tagliare e tassare servizi pubblici. La reazione all’annuncio è stata immediata: i creditori di Aamps - le ditte che svolgono in appalto i servizi - hanno fermato le macchine. I sindacati hanno chiamato alla rivolta. E le strade, i cassonetti, si sono riempiti di rifiuti. Come Napoli. Così, mentre il Pd nazionale, regionale e locale twitta e gongola sulla «fine della luna di miele tra il sindaco grillino e la città», mentre i 5Stelle, da Grillo in giù, invitano gli attivisti di tutta Italia a sostenere Nogarin e la sua scelta di portare i libri in tribunale, i livornesi sono sempre più arrabbiati. Pagano la Tia più alta d’Italia, stanno nell’unica città toscana in cui i rifiuti producono debiti anziché far business. E la loro public company della spazzatura, l’unica ad avere alle dipendenze più impiegati che spazzini, è anche l’unica azienda in crisi d’Italia ad aver pagato quasi 2000 euro di ferie non godute a lavoratore (e sono 300). Staccando, persino nell’ultimo bilancio, un assegno di 500mila euro e rotti, solo per questa voce. Tanto, alle solite, pagava e paga Pantalone.