Martedì 23 Aprile 2024

Berlusconi, ultimo giorno ai servizi sociali. "Mi sento riabilitato? No"

Il leader di Fi è arrivato puntuale a Cesano Boscone, accolto anche dalla sua fan milanese. Ma gli azzurri insorgono per le intercettazioni diffuse ieri

Berlusconi a Cesano Boscone. un'ammiratrice lo ferma (Spf)

Berlusconi a Cesano Boscone. un'ammiratrice lo ferma (Spf)

Roma, 6 marzo 2015 - Quello di oggi per Silvio Berlusconi è l'ultimo giorno in affidamento ai servizi sociali, conseguenza della condanna nel caso Mediaset. Ma se da un lato l'ex cavaliere potrà tirare un sospiro di sollievo e riprendere la sua vita - anche politica - di tutti i giorni senza restrizioni (fatta salva l'interdizione dai pubblici uffici, che rimane) dall'altro deve affrontare una nuova bufera, che nasce dalle intercettazioni telefoniche di colloqui tra lui e Gianpaolo Tarantini, compiute dai magistrati di Bari fra il 2008 e il 2009, e pubblicate dalla stampa. 

"CONTINUERO' IL LAVORO"  - C'era in attesa anche la signora milanese, tra le sue fan più devote, davanti alla fondazione Sacra Famiglia, dove oggi è l'ultimo giorno di attività per Berlusconi, che domenica 8 marzo terminerà di scontare la sua pena e da lunedì sarà libero. "E' entrato in auto dal cancello, come sempre - dice il portavoce della struttura - e non si è fermato con i giornalisti e le telecamere che lo attendevano all'ingresso. E' arrivato puntuale, verso le 9. Oggi sarà il suo ultimo giorno da noi ma non cambia nulla per quanto riguarda la sua attività". 

Poi la promessa di Berlusconi: "Intendo continuare questa esperienza e questo impegno - dichiara l'ex premier -. L'incontro con la Sacra Famiglia di Cesano Boscone, il tempo passato con i malati, con i volontari, con gli operatori sanitari e sociali è stata un'esperienza toccante e ha rappresentato una pausa di serenità. Per questo intendo continuare questa esperienza e questo impegno. Credo che la politica, tutta la politica, avrebbe molto da imparare dall'umanità e dalla dedizione che ho trovato tra coloro che volontariamente e generosamente si dedicano alla cura di chi soffre".

"Mi sento riabilitato? No", risponde a chi gli chiede se al termine della pena si senta riabilitato. "È finita? Non si finisce mai" ha aggiunto sorridendo.

L'ex premier è entrato in questa struttura la prima volta il 9 maggio scorso, recandovisi poi un giorno alla settimana, il venerdì.  L'impegno sarebbe dovuto terminare a fine aprile, ma Berlusconi ha ottenuto la fine anticipata della pena. Il leader di Fi sarà ancora 'sub iudice', forse per un paio di mesi, così da permettere al Tribunale di Sorveglianza di valutare se il condannato abbia capito il senso della 'prova' a cui è stato sottoposto. Solo se la valutazione dei giudici sarà positiva si potrà parlare tecnicamente di 'pena estinta'.

BUFERA INTERCETTAZIONI - Sul versante intercettazioni, sono moltissime le conversazioni telefoniche tra Berlusconi e Tarantini registrate dagli investigatori baresi e nelle quali si parla un pò di tutto, dai rapporti con le donne, con giornalisti agli impegni istituzionali, citando Merkel, Bush, il Papa.  Ieri è scattata la difesa che è arrivata dai fedeli di Forza Italia, che parlano, sia pure in toni diversi, di "tempismo sospetto", di azione "ad orologeria" legando l'uscita delle intercettazioni alla fine della pena dell'ex premier e all'attesa pronuncia della Cassazione, il 10 marzo prossimo, sul processo Ruby.   È di oggi invece la nota di Alessandro Cattaneo, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e Responsabile Formazione del partito, che ha sostenuto come sia "davvero curioso notare che, a pochissime ore dalla fine dei servizi sociali e dal ritorno alla vita politica attiva di Silvio Berlusconi, escano su tutti i giornali e sui media nazionali nuove intercettazioni penalmente del tutto irrilevanti ma in grado, se bene usate come certa stampa sa fare, di gettare fango ad orologeria". Quanto uscito, ha sottolineato, "non aggiunge nulla di nuovo. Porta invece nuove e vecchie domande: perché escono queste intercettazioni non rilevanti penalmente? Chi le manda ai giornali? Perché vengono pubblicate ora? Chiunque ha veramente a cuore il concetto di democrazia e il valore della libertà dovrebbe non solo indignarsi, ma attivarsi affinché tali episodi non si ripetano per qualunque altro Presidente del Consiglio o semplice cittadino. La realtà è che, come già accaduto in passato, siamo di fronte a una vera e propria pubblicazione di intercettazioni ad personam".