Venerdì 19 Aprile 2024

Pakistan, confermata pena capitale per Asia Bibi, cristiana 'blasfema'. Lei scrive al Papa: "Sono tua figlia, prega per me"

Asia Bibi, donna e madre cristiana condannata a morte per blasfemia in Pakistan, ha scritto a Bergoglio: "Prega per me, per la mia salvezza e per la mia libertà"

Asia Bibi, rappresentante della minoranza cristiana in Pakistan (Ansa)

Asia Bibi, rappresentante della minoranza cristiana in Pakistan (Ansa)

CdV, 25 ottobre 2014  - "Papa Francesco, sono tua figlia, Asia Bibi. Ti scongiuro: prega per me, per la mia salvezza e per la mia libertà". Sono parole scritte - dalla donna e madre cristiana condannata a morte per blasfemia in Pakistan - a Papa Francesco dopo che l'Alta Corte di Lahore ha confermato in appello il verdetto di condanna

"Sono ancora aggrappata con forza alla mia fede cristiana e nutro fiducia in Dio, mio Padre, che mi difenderà e mi restituirà la libertà. Confido anche in te, Santo Padre Francesco, e nelle tue preghiere", si legge nel testo ricevuto dal sito d'informazione religiosa Vaticaninsider. 

"Papa Francesco - prosegue Asia Bibi - so che stai pregando per me con tutto il cuore. So che, grazie alla tua preghiera, la mia libertà potrebbe essere possibile. Nel nome di Dio Onnipotente e della sua gloria, ti esprimo tutto il mio ringraziamento per la tua vicinanza, in questo momento di sofferenza e delusione".

Nella lettera a Bergoglio, Asia Bibi confida il suo desiderio più profondo: "La mia unica speranza è poter vedere un giorno la mia famiglia riunita e felice. Io credo che Dio non mi abbandona e che ha un progetto di bene e di felicità per me, che si avvererà ben presto. Sono grata a tutte le persone che nelle comunità cristiane in tutto il mondo pregano per me e fanno di tutto per aiutarmi". 

Un pensiero di riconoscenza Asia Bibi lo indirizza infine - nella lettera al Papa - anche alla "Renaissance Education Foundation" di Lahore, che "sostiene mio marito Ashiq e la mia famiglia", scrive pregando "perché Dio doni luce e saggezza a tutti coloro che sono impegnati nel mio caso".