Art.18, la minoranza Pd sfida Renzi. Bersani: governa col mio 25%, rispetto

L'emendamento: art.18 per i neoassunti dopo 3 anni. Serracchiani: "Renzi non accetta veti da nessuno". Poletti: "Discriminazione unico caso di reintegro". Padoan: "Dibattito paradossale"

Bersani ride all'imitazione di Crozza

Bersani ride all'imitazione di Crozza

Roma, 23 settembre 2014 - E' ancora scontro aperto nel Pd sul tema lavoro. "L'articolo 18 così come si applica attualmente deve restare anche per i neoassunti, al termine dei primi 3 anni del nuovo contratto contratto", propone la minoranza, che al Senato presenta un pacchetto di 7 emendamenti al Jobs Act concentrati sull'articolo 4 della delega. Bersani va all'attacco di Renzi e dice: "Governa col mio 25%, mi rispetti". Poletti chiarisce: "I licenziamenti discriminatori non sono in discussione", mentre la Serracchiani fa sapere che Renzi non accetterà veti da nessuno e il ministro dell'Economia Padoan giudica ''paradossale'' lo scontro in atto nel Pd attorno all'art.18.

L'EMENDAMENTO PD - L'emendamento, primo firmatario Federico Fornaro (e sottoscritto da altri 28 senatori) prevede che "ai nuovi assunti con contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, le tutele del contratto a tempo indeterminato vigenti alla data di entrata in vigore della presente legge siano riconosciute con il pieno godimento delle stesse a partire dal quarto anno di assunzione". "Non si può ridurre tutto a una questione di disciplina di partito. Restiamo fedeli al mandato parlamentare, che non comprendeva questa riforma, rivendichiamo perciò l'autonomia dei gruppi. Se non ci sarà disponibilità all'ascolto da parte della maggioranza, sullo sfondo resta sempre la possibilità di consultare la nostra base", con un referendum, ha spiegato Alfredo D'Attorre al termine della riunione della minoranza dem aggiungendo che gli emendamenti presentati al Senato vanno tutti nella direzione del modello di mercato del lavoro tedesco, che è quello a cui si è ispirato il Jobs act nella versione iniziale e che Matteo Renzi presentò alle primarie. "Chiediamo che ci sia un documento unitario in direzione che tenga conto di queste proposte di modifica e che la direzione si occupi anche di legge di Stabilità", hanno ribadito Fassina e D'Attorre.

BERSANI CONTRO RENZI - Renzi ha preso il 40%? "Con il mio 25% Renzi sta governando. Io non ci sono al governo, mi va bene, non chiedo riconoscenza ma rispetto", attacca l'ex segretario Pd Pier Luigi Bersani.  "Dall'entourage di Renzi mi vogliono spiegare, a me, come si sta in un partito. Ma vorrei chiedere: dove sta scritto nel programma di cancellare l'articolo 18?", continua. "Leggo che avrei chissà quale obiettivo, di stare lavorando per chissà quale piano. A Renzi e agli altri dico, state sereni. Serenità veramente...". 

POLETTI FRENA - Il ministro del lavoro Giuliano Poletti precisa che "la reintegra per i licenziamenti discriminatori non è mai entrata nella discussione". "Sul resto - aggiunge - c'è una discussione nel Pd: io faccio il ministro, al resto pensa il segretario del Pd". Per il responsabile lavoro del partito Filippo Taddei "il dibattito sull'art.18 non è utile né al Paese né al Pd. Il nostro obiettivo è estendere tutele e diritti".

SERRACCHIANI: NO VETI - "La posizione del Pd è decisa dalla direzione. Per come conosco io Renzi credo non accetterà diritti di veto da parte di nessuno. Nel metodo la 'ditta' ha le sue regole che funzionano allo stesso modo, indipendentemente da chi è in maggioranza: quando eravamo minoranza, le abbiamo accettate. Siamo certi che adesso la minoranza farà altrettanto per il bene del Paese", afferma Debora Serracchiani, vicesegretario del Pd"Il piano del Governo darà più tutele ai lavoratori e più semplicità agli imprenditori. Negli ultimi anni il numero di disoccupati è raddoppiato, noi del Pd non possiamo stare alla finestra e fare finta di niente", spiega ancora la Serracchiani. 

SACCONI: EMENDAMENTI IRRICEVIBILI - "Gli emendamenti della minoranza Pd sono irricevibili. Ipotizzano il contratto a tempo indeterminato con un assurdo periodo di prova senza art.18 di tre anni confermando, tra l'altro, che l'art.18 è modificabile ma poco. E' una proposta senza senso", dichiara invece il capogruppo di Ncd al Senato, Maurizio Sacconi.

E PADOAN - "Mi viene una sola parola per definire il dibattito sull'articolo 18: paradossale", dice il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan in un'anticipazione di un'intervista che comparirà domani su Avvenire. Se si guardano i numeri, "ci si accorge che i lavoratori 'impattati' dall'articolo 18 sono pochissime migliaia".