Arezzo, 28 giugno 2016 - Il Comune sta definendo una ulteriore trasformazione dell’accesso alla zona proibita. Maglie larghe? Anzi, sempre più strette. «Le parole d’ordine sono due: agevolare la vita dei residenti nel centro storico. E insieme offrire un volto della città vecchia che non sia incastrato tra auto e mezzi in sosta».
La doppia parola d’ordine arriva dall’assessore al traffico, e vicesindaco, Gianfrancesco Gamurrini e per ora si traduce in tre mosse. La prima è una riduzione degli orari di ingresso per artigiani, commercianti e operatori vari. Basta con gli ingressi a oltranza.
«Vogliamo stringere i tempi a due finestre». Quali? La prima di mattina dalle 9 alle 11. E la seconda di pomeriggio dalle 14 alle 16. «Si tratta comunque di un periodo di quattro ore che si incastra con gli orari dei negozi e delle attività: ma che dovrebbe impedire di passeggiare negli orari migliori aggirando il cofano o il parafanghi».
«Ma nessuno vuole impedire alla gente di lavorare e di fronte a problemi rilevanti siamo pronti a concedere anche deroghe più lunghe: però devono essere le eccezioni e non la regola».
Seconda mossa venire incontro ai residenti,ci sono più macchine che piazzole. Si allarga la tendenza a specializzare tutti o quasi i parcheggi in centro alla voce residenti. «Già abbiamo fatto molto in questa direzione: intendo allargare l’offerta ulteriormente». Intanto è in corso la revisione generale dei permessi. Ma senza annunciare potature selvagge. «Diciamo che chi entra dovrebbe essere portato a transitare e non a sostare nel cuore del centro».