Yacht Etruria, i Pm all'attacco: perquisiti Fornasari e Guerrini, "bancarotta fraudolenta"

La finanza nelle abitazioni degli ex presidente e vicepresidente. Si indaga su eventuali rapporti personali con Mario La Via (Privilege Yard) che giustifichino un finanziamento (30 milioni) sballato dal punto di vista economico

Lo yacht nel cantiere di Civitavecchia

Lo yacht nel cantiere di Civitavecchia

Arezzo, 23 giugno 2016 - Erano attesi a una mossa clamorosa che è puntualmente arrivata: i Pm del pool che indaga su Banca Etruria vanno all'attacco sullo Yacht di Civitavecchia, uno dei principali capitoli potenziali della bancarotta della vecchia Bpel. Lo fanno con un decreto di perquisizioine che vale anche come avviso di garanzia nei confronti di due big già iscritti nel registro degli indagati: l'ex presidente Giuseppe Fornasari e l'ex vicepresidente Giorgio Guerrini, entrambi in carica quando fu istruita ai vertice della banca la pratica dello yacht. 

Nel pomeriggio di oggi il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza ha immediatamente eseguito il provvedimento a carico deiI due vip, con loro è stato perquisito anche ill dirigente Paolo Lugi Fumi che istruì la pratica. Lo scopo indicato dalla procura nel decreto è quello di trovare tracce di eventuali rapporti fra il vertice di Banca Etruria dell'epoca e Mario La Via, amministratore delegato della Privilege Yard, la società titolare del cantiere in cui arrugginisce ancora lo scheletro del megapanfilo, mai completato dopo il fallimento dei primi mesi del 2014. Sul crac indaga anche la procura di Civitavecchia, sempre per bancarotta fraudolenta, ma dal lato dei soldi dissipati da Privilege, che è in curatela fallimentare.

L'affare, secondo chi indaga, non trova giustificazioni economiche:trenta milioni di debiti (25milioni già iscritti a perdita) solo da una Banca Etruria, in un mega-finanziamento che coinvolse molte delle più importanti banche italiane, per un totale oltre i 100 milioni, 46 dei quali subito trasferiti con un bonifico allle Isole Vergini. Era il 2011. Di qui la ricerca di ragioni extrafinanziarie come rapporti personali. L'esito della perquisizione non è ancora noto, ma si tratta con tutta evidenza di un salto di qualità notevole. Per la prima volta la procura esce allo scoperto nel filone bancarotta (il reato rubricato nel decreto di perquisizione) con un atto istruttorio (il decreto appunto) di cui gli indagati hanno diritto di venire a conoscenza.