Tutti in coda per Warhol, grande successo per la mostra alla Galleria comunale

Le immagini dell'inaugurazione

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Arezzo, 28 marzo 2015 - Basta il nome per evocare un tempo quasi mitico, quella della New York degli anni Sessanta, quando il mito americano era nel suo pieno e lui, Andy Warhol, era già accreditato come profeta della controcultura. Sono proprio le sue opere le protagoniste della mostra "Andy Warhol forever" alla galleria d'arte moderna e contemporanea di Arezzo, in piazza San Francesco. La mostra è curata da Romano Boriosi, Gianfranco Rosini e Fabio Migliorati. 

 Una raccolta di oltre centro opere della Collezione Rosini Gutmam che ha già fatto il suo «tour» dalla Sapgna all’Italia, dalla Svizzera a Montecarlo fino a Taiwan. La mostra resterà aperta fino al 10 maggio. Una tappa a cui l’assessore alla cultura Pasquale Macrì dà un significato particolare: «Noi oggi viviamo una crisi economica legata anche alla crisi dei consumi. Anche per Warhol l’economia si basa sul consumismo, il fondamento del pensiero americano. Tanto che quando gli è stato domandato qual è l’attività più bella dei suoi connazionali, Warhol ha risposto: lo shopping, perché è molto più americano consumare che pensare. Quando venne a Firenze e gli chiesero la cosa più bella che avesse visto, disse: il McDonald’s. Una risposta ‘americana’. Per poi mettersi a confronto con i maestri del Rinascimento».

Il percorso è a metà tra l’aspetto creativo e quello biografico con alcune delle immagini più note dell’artista americano, dal 1957 al 1987, tra grafica, marketing, ritratti, fotografie. «Il concetto di futuro che lui ha elaborato – spiega Migliorati – è quanto di più prezioso per l’arte stessa. Oppure i criteri di serialità e ripetizione, che prima non esistevano. L’arte diventa lavoro, gioco, produzione, marketing. «Warhol sdogana l’arte fuori dai musei e la fa vedere, toccare, ‘consumare’ alla società – conclude Rosini – Spero che la mostra sia un successo per la città».