"Violentata dal mio ex la notte di Natale": ma in appello lui viene assolto

Nel primo grado era stato condannato a 3 anni e 4 mesi. Lei: "Mi ha stuprata in auto". Lui: "Rapporto consenziente, si è arrabbiata perché non tornavamo insieme"

Un'aula di tribunale

Un'aula di tribunale

Arezzo, 22 novembre 2014 - Assolto. Assolto perché il fatto non costituisce reato. Finisce in Appello l’incubo per un trentenne casentinese, Riccardo Giannotti, 37 anni, residente a Castel San Niccolò, condannato in primo grado a tre anni e quattro mesi. La sezione di corte d’appello presieduta dall’aretina Luciana Cicerchia lo ha invece mandato assolto ieri riformando la sentenza del tribunale di Arezzo. Giannotti era assistitto in giudizio dagli avvocati Adolfo Bendoni e Francesco Molino. Il giovane era finito in carcere la mattina di Santo Stefano, accusato di violenza sessuale, e ne era uscito solo dopo due giorni con l’obbligo di firma. Secondo le accuse della sua ex, dalla quale aveva avuto una figlia, le aveva usato violenza sessuale nella di Natale. Lui negava: vero che c’era stato sesso ma lei non si era opposta. Il classico calvario  di una coppia tormentata, insomma. Che comincia quando i due iniziano a frequentarsi. Passa qualche mese e lei (giovanissima, poco oltre i vent’anni) resta incinta. Lui accetta di riconoscere la bimba che nasce, sia pure dopo un percorso legale accidentato, ma si rifiuta di andare oltre. Non vuole un rapporto stabile, non vuol saperne di convivenza e tantomeno di matrimonio. Si ritrovano la sera di Natale a casa di lei, a cena, come se fossero marito e moglie, come se la loro fosse una storia normale, come se la figlia, pochi mesi, nelle braccia della madre, non fosse uno degli oggetti del contendere. E si sa come vanno queste cose: a notte fonda, i due decidono di fare un giro in macchina, senza la figlia. Fanno sesso ma alla fine litigano e lei si precipita dai carabinieri e denuncia: «Mi ha stuprato dentro la macchina». Gli uomini dell’Arma osservano che la giovane ha dei segni che possono lasciar pensare a una violenza, si consultano col Pm di turno nei giorni di Natale, era Elio Amato, e vanno ad arrestare il giovane. Lui non ci sta è dà un’altra versione: lei avrebbe insistito perchè lui si assumesse le sue responsabilità di padre e accettasse un rapporto di convivenza. Per rendersi ancora più desiderabile, la giovane avrebbe poi avviato un approccio di coccole e carezze sfociato nel rapporto sessuale. Rovesciato in stupro nel momento quando è arrivata la certezza che l’ex compagno non aveva alcuna intenzione di tornare da lei. In Tribunale la corte aveva accolto la tesi della ragazza, l’Appello è stato di tutt’altro avviso e ha assolto il giovane ritendendo evidentemente la donna consenziente. Ma per le motivazione bisogna ancora aspettare.