Vigili, sciopero l'8 dicembre: "Il sindaco ha tradito le promesse". Ghinelli: esterrefatto

La protesta riguarda tutti i dipendenti comunali che siano al lavoro in quella data, un festivo. Nuova gelata nei rapporti tra il personale e Palazzo Cavallo. Cisl contraria

Vigili urbani (foto di repertorio)

Vigili urbani (foto di repertorio)

Arezzo, 24 novembre 2015  - La luna di miele è finita. La Rsu del Comune ha deciso di proclamare una nuova giornata di sciopero: la data è quella dell'8 dicembre. "Avremmo voluito fare due giorni, il 6 e il 10, poi dopo i fatti di Parigi abbiamo preferito puntare sulla data meno critica".

Nei fatti è una rottura drastica con il Comune. "Il sindaco Ghinelli ha firmato durante la campagna elettorale una carta di impegni precisi: non ne ha mantenuto uno e ormai siamo ben oltre i cento giorni di governo".

La questione dei festivi infrasettimanali, il fondo integrativo, i risparmi sulle spese per i dirigenti, le carenze nei servizi e nei mezzi alcune delle questioni aperte.

Poi ci sarà il break sindacale legato al Natale: ma se dovessero rimanere così le cose a gennaio la mobilitazione riprenderà subito".

La mossa accomuna la Rsu, il Csa, la Cil e la Uil mentre non è condivisa dalla Cisl.

A ruota ecco la risposta del sindaco e dell'assessore al personale Barbara Magi. "Lo sciopero per l’otto dicembre proclamato dai sindacati dei dipendenti comunali ci lascia esterrefatti e delusi. Questa giunta ha lanciato un percorso di dialogo e confronto con la Rsu, tuttora in corso. Un dialogo faticoso ma che è stata una svolta nei rapporti tra amministrazione comunale e lavoratori dell’ente, dopo anni nei quali si era trascinata una vertenza con assenza di interlocuzione alcuna fra parte politica e parte sindacale. Noi a questa svolta ci crediamo e giudichiamo perciò incomprensibile un simile atteggiamento di rottura che non conduce ad alcun risultato. Rileviamo inoltre che la comunicazione dello sciopero è quantomeno improvvisa, poteva essere anticipata da un preannuncio riservato e ci lascia con un grande amaro in bocca. Il tavolo di trattativa è ancora aperto, noi vogliamo affrontare e chiudere le questioni sul tappeto ma non è certo con queste forme di protesta e agitazione che arriveremo a una soluzione".