Vendita Banca Etruria, allarme prezzi. Maccarone: meglio il fondo interbancario

Scenari ancora in movimento. Bankitalia potrebbe ritenere le offerte non congrue: ma resta il limite capestro del 30 settembre per la cessione

Salvatore Maccarone

Salvatore Maccarone

Arezzo, 24 luglio 2016 - Vendere o non vendere? E' il dilemma di Bankitalia davanti alle uniche due offerte vincolanti di acquisto depositate alla scadenza del bando di gara. I fondi americano Apollo e Lone Star, il primo assistito nell’operazione da McKinsey, il secondo da Bain, avrebbero messo sul piatto, una cifra sotto il mezzo miliardo di euro per l’acquisto in blocco dei quattro nuovi istituti risanati presieduti da Roberto Nicastro, tra cui Banca Etruria.

Una partita ancora non conclusa. Per salvare le quattro banche sono stati infatti messi sul piatto 1,6 miliardi per ricapitalizzare le good banks e 140 milioni per consentire alla Rev, la bad bank, di aver a disposizione un minimo di capitale con cui procedere. La differenza con l'offerta è pesante.

Salvatore Maccarone (nella foto), presidente del Fondo Interbancario di Garanzia, in un'intervista al Corriere della Sera dice che sarebbe ragionevole fosse proprio il Fondo a rilevare i quattro istituti. Chiede di evitare una svendita ai fondi americani.

Pero i prezzi alla fine li fa il mercato. E c'è da tener conto che le banche vanno cedute entro il 30 settembre, così come da accordi con la comissione europea. Ma Bankitalia ha la facoltà di recedere in qualsiasi momento ove ritenesse il prezzo non congruo.