Valenti al contrattacco: "Arezzo Wave? Lo rifaccio comunque. Spero qui se no posso portarlo dovunque"

Il patron: "Con il Comune dovevamo incontrarci a settembre, non ho sentito nessuno e non rispondono alle lettere". Ma pronto a ripartire SU LA NAZIONE DI OGGI

Mauro Valenti

Mauro Valenti

Arezzo, 7 marzo 2015 - «Non voglio lasciare Arezzo, ma non posso fare un festival se non mi danno un posto. Si fanno eventi con musica, letteratura, cinema e teatro nelle piazze come se non avessi già fatto tutto questo e non avessi portato Baricco, Sepulveda, Kusturica e tanti altri grandi nomi. Trovo paradossale che una Fondazione che ha selezionato 1650 gruppi musicali in tutta Italia con 6650 iscritti alle selezioni di Arezzo Wave Band 2015 non trovi spazio. Non voglio più fare la guerra, ma non voglio buttare 29 anni così».

Un altro festival? «Arezzo Wave 2015 lo farò comunque, se non sarà Arezzo sarà la provincia. A settembre dovevo incontarmi con il Comune, non ho sentito nessuno, a novembre ho chiesto un appuntamento al prosindaco che mi ha detto di mandare una lettera a cui non ho avuto risposta, a gennaio ho dedotto che il festival non interessasse più e ho chiesto di riavere il marchio di ArezzoWave, mi hanno risposto che interessa e che non lo cedono».

«Voglio fare lo Ius Soli – annuncia Valenti – aspetto una risposta da Renzi e da Donati che si è fatto relatore, e lo farò il 18 giugno, forse più giorni, nel solstizio d’estate, forse sarà Arezzo Wave, magari in un’area alle porte della città o in più parti della provincia. Vorrei promuovere la città e collaborare, posso portare Arezzo a Montreux, New York, Parigi Londra, e portare loro qua».