Truffa dell'argento, un vip a rischio arresto: no del Gip alle manette per Pastorelli ma l'ultima parola sta al Riesame

E' l'ex amministrratore delegato di Oro Italia. Nel primo filone il Pm chiede pene fino a 4 anni. Svolta nel processo dopo la Consulta. Il Gip Ponticelli decide nei prossimi giorni

Un'immagine del traffico di argento sgominato dalla Finanza

Un'immagine del traffico di argento sgominato dalla Finanza

Ieri il Gip Piergiorgio Ponticelli ha rigettato il patteggiamento e ha aperto l'udienza con il rito abbreviato. Subito la parola a Dioni, che ha chiesto tre anni e 4 mesi per i tre imputati che avevano sostanzialmente confessato, tutti appartenenti alla stessa organizzazione, quella dei fratelli Romani: gli stessi Romani, dunque, Enrico e Francesco, più il pugliese Rocco Tana. Per l'ultimo imputato Luigi Marco Ceccanti il Pm ha invece chiesto 4 anni e 4 mesi.

Le pene richieste sono per i Romani e Tana identiche a quelle proposte nei patteggiamenti rifiutati e consentono agli accusati di evitare il carcere e di chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali. Più complessa la situazione di Ceccanti, che con 4 anni e 4 mesi, dovrebbe scontare in carcere la condanna. Comun que il Gip non si è ancora pronunciato. Lo farà nei prossimi giorni dopo aver sentito le repliche delle parti.