Ti droghi? A letto senza uscire di casa o fuori dai locali pubblici: scattano le nuove sanzioni

Il Questore Moja passa all'applicazione delle normative d'urgenza in alcuni casi giudicati più gravi. Quattro le misure prese

Enrico Moja

Enrico Moja

Arezzo, 29 agosto 2015 - A letto senza uscire. O comunque senza potersi avvicinare ai locali pubblici. Scattano le prime applicazioni della normativa in materia di droga, le prime ad Arezzo, quattro sanzioni ex art. 75 bis del testo unico delle leggi in materia di stupefacenti.

Provvedimenti presi dal Questore Moja nei confronti di quattro persone individuate quali assuntori di droga e già stati sanzionati, in via amministrativa, dal prefetto. La legge consente al questore un incisivo interevento in materia di consumo e diffusione della droga, potendo comminare misure afflittive ai consumatori: misure che vanno dall’obbligo di permanenza notturna presso i luoghi di dimora, al divieto di frequentare locali pubblici o di condurre veicoli a motore, fino all’obbligo di firma presso determinati uffici di polizia.

Lo scopo è “sollecitare” gli assuntori di droga ad intraprendere programmi di recupero, tant’è che in caso di positivo avvio di percorsi di disintossicazione, tale sanzione può non venire irrogata, ovvero può essere anche mitigata o revocata, quando siano cessate o mutate le situazioni che ne hanno giustificato l’emissione.

Al contrario, qualora le condizioni di partenza risultino aggravate per negative ulteriori condotte, la misura stessa può essere inasprita. Altra condizione richiesta è che il consumatore sia stato anche condannato, pur se non in via definitiva, per una vasta gamma di reati che vanno da quelli contro la persona, a quelli contro il patrimonio, alle violazioni penali in materia di stupefacenti, di circolazione stradale, o a coloro che siano già stati destinatari di misure di prevenzione o di sicurezza.

I quattro sanzionati si sono visti comminare il divieto di frequentare locali di pubblico ritrovo per un periodo di quattro mesi, gli altri tre, le cui posizioni sono state ritenute più gravi, anche l’obbligo di rientrare nella loro abitazione alle 22.00 e di non uscirne prima delle 6.00 per un periodo variabile da 5 mesi ad un anno.