Tasse locali, autunno nerissimo: ogni famiglia sborserà 750 euro

Le prime cartelle sono già arrivate ma le scadenze più pesanti di qui a dicembre

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Arezzo, 2 settembre 2015 - Le prime cartelle gli aretini se le sono trovate nella cassetta della posta al ritorno dalle ferie. Sono quelle di uno dei balzelli più odiati, il contributo al consorzio di bonifica che non a caso è stato spregiativamente ribattezzato tassa sui fossi. Ma è solo l’antipasto del salasso di autunno che ci attende. Eh sì, da brave cicale avete speso in vacanza fino all’ultimo euro di risparmi? Bè, cominciate a rimettere soldi da parte finchè c’è tempo, perchè di qui alla fine dell’anno vi serviranno eccome. Tanto per dire, 750 euro a famiglia solo per le rate finali delle tasse locali, che in gran parte scadono a dicembre. E poi appunto c’è la tassa dei fossi, i cui calcoli sono un po’ più complessi. Il consorzio stima che gli avvisi bonari emessi per il 2015 porteranno in cassa circa 3 milioni e mezzo, ma se si sommano anche le cartelle esattoriali del 2014 che stanno piovendo proprio in questi giorni, siamo più o meno al doppio.

Insomma, il solito ritorno a casa difficile, perchè non ci sono solo le tasse. Chi ha figli in età scolastica deve pensare anche a quello. E sono altri mille euro, secondo i nostri calcoli (vedi il pezzo a fianco) che emigrano dalle tasche dei genitori verso librai, fornitori di corredo didattico e rette. Come a dire quasi 2 mila euro che in autunno ogni famiglia dovrà stanziare solo per la scuola e le tasse.

Ma come si arriva a queste cifre? Bè, i conti, almeno per quanto riguarda i tributi, derivano dai bilanci dei Comuni pubblicati on line. Prendiamo il capoluogo, ad esempio. I numeri non cambiano molto rispetto a un anno fa e dunque di qui al 15 dicembre, la data di scadenza, dovremo attrezzarci per pagare innanzitutto 2,5 milioni di Tasi, la tassa sulla prima casa, quella che Renzi ha promesso di abolire fin dal 2016. L’altra metà l’abbiamo già versata nella scadenza di giugno. Non è certo la maggiore entrata di Palazzo Cavallo ma è in qualche modo la più simbolica, perchè in un’Italia nel quale l’83 per cento possiede l’abitazione in cui vive colpisce tutti o quasi. Quanto si paghi nel complesso della provincia è un calcolo che richiederebbe di sommare comune per comune e aliquota per aliquota, ma all’ingrosso si può stimare che Arezzo valga per un terzo della totale e che dunque siamo intorno ai 15 milioni di euro che in autunno trasmigreranno dalle tasche dei contribuenti a quelle degli enti locali.

Stesso meccanismo per l’Imu, l’imposta sugli immobili che riguarda seconde case, negozi, capannoni e quant’altro. E’ la voce attiva più alta sia nel bilancio di Palazzo Cavallo, dove vale 13 milioni solo per la seconda rata, che degli altri Comuni. Alla fine ci costerà 39 milioni di acconto, che diventano 78 nell’intero anno.

E magari fosse finita lì. No, ci sono ancora la Tari e l’addizionale Irpef, comunale e regionale. La tassa sui rifiuti, che poi è una partita di giro, visto che i Comuni incassano ma riversano il tutto a Sei Toscana, la società che gestisce il servizio nelle tre province meridionali, ci farà spendere solo di acconto (è la terza rata, le prime due le abbiamo versate fra giugno e luglio) qualcosa come 9,3 milioni nel capoluogo e 27 nell’intera provincia.

Bene, a questo punto non resta che fare la somma. E siamo appunto a 75 milioni di imposte locali, al netto però dell’addizionale Irpef e di altre tasse minori fra le quali è arduo districarsi. Calcolando che in provincia vivano all’incirca 100 mila famiglie, eccoci ai 750 euro per nucleo di cui si parlava all’inizio. Mica male come salasso d’autunno. Se poi vogliamo considerare come un’entrata tributaria anche l’odiatissima tassa sui fossi, si può stimare che essa valga altri 35 euro a famiglia. Non saranno una cifra impossibile ma quando si buttano nel calderone generale anche quelli pesano. Buona spremuta d’autunno. E soprattutto risparmiate. Tanto le vacanze, ahinoi, sono finite. O quasi.