Salasso d'autunno: scadono i bollettini della bonifica

Tra i balzelli più odiati c’è la cosiddetta tassa dei fossi

fossi

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Arezzo, 2 settembre 2015 - C’è anche la tassa dei fossi tra le scadenze del rientro. Tra morosi degli anni passati e nuovi bollettini si arriva a quasi 6 milioni e mezzo di euro. E’ questa la cifra di entrate dovute proprio al tributo di bonifica che il Consorzio conta di incassare a breve. Estate di passione per i contribuenti, scandita non dalle vacanze ma dalle varie scadenze di pagamento.Tra le scadenze post vacanze ci sono i fossi. Il balzello più odiato dagli aretini che fino a oggi hanno ricorso in massa contro il Consorzio. Ricorsi che peraltro stanno subendo un cambiamento di rotta con la commissione tributaria d’appello che ha iniziato a sfornare sentenze favorevoli alla Bonifica. E intanto l’ente ha spedito proprio in queste settimane oltre 170 mila bollettini ai consorziati di tutto il territorio di competenza. Avvisi di pagamento che finiscono dritti nelle cassette postali dei contribuenti e che scadono in autunno. A casa vengono recapitati gli avvisi bonari relativi al 2015. E per chi non ha saldato gli anni precedenti, arriveranno anche le cartelle esattoriali degli anni passati. L’importo? Il nuovo Consorzio di Bonifica nato dopo le ultime elezioni ha detto di non aver voluto aumentare le somme. Di certo c’è però che è aumentato il territorio di competenza dell’ente per quanto riguarda le attività di pulitura di fiumi e torrenti, gestione del reticolo idrogeologico, tutela del territorio, manutenzione ordinaria e straordinaria. Un’attività che il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno portata avanti anche nel 2015, anno per il quale l’assemblea consortile ha approvato un bilancio che ammonta a 13milioni di euro. Che non andranno tutti ad Arezzo, e non tutti serviranno a proteggere tre province e 54 Comuni, per quasi 200mila soci e una superficie di quasi 500mila ettari di territorio.

Tra le voci più importanti del bilancio ci sono quasi 6,4 milioni di euro di entrate dovute proprio al tributo di bonifica. La tassa di bonifica serve a finanziare sia gli interventi di manutenzione ordinaria per quasi 4,5 milioni di euro, che la gestione del Consorzio stesso: circa 1 milione e 800mila euro che servono solo per mandare avanti l’ente tra stipendi e spese di gestione. Mentre gli interventi di manutenzione straordinaria e le nuove opere di bonifica per quasi 3,5 milioni, arrivano dai fondi regionali del Documento Annuale della difesa del Suolo. I restanti 3 milioni circa sono una voce del bilancio finanziario, fa sapere il Consorzio, per anticipazioni di cassa o entrate straordinarie dovute a lavori fatti e non ancora riscossi, non si tratta però di soldi da investire sul territorio.

Con le cartelle, circa 105mila, spedite a partire da luglio solo in provincia (il Conosrzio infatti si estende anche fuori), il Consorzio dovrebbe incassare complessivamente 3 milioni e 900mila euro solo di tributi per l’anno in corso. Dalla provincia aretina l’incasso previsto è di 1 milione e 378mila euro. Per pagare ci sono 90 giorni. Al 31 agosto avevano pagato 80mila utenti per 2 milioni e 400mila (61,5%), nella nostra provincia i pagamenti sono pari a 782mila euro (57% del totale).  Per il presidente del Consorzio, Paolo Tamburini: «Il dato dei pagamenti dimostra come i cittadini abbiano preso coscienza del lavoro utile svolto dal Consorzio per la tutela del paesaggio e per la salvaguardia del territorio e delle città. Importante, in questa nuova presa di coscienza, il calo dei contenziosi». I ricorsi sono scesi dai 1108 del 2009 ai 90 del 2012 e 2013 sommati fino ai 15 dibattuti nel 2014. «Inoltre da sottolineare il nuovo ruolo del Consorzio come gestore dell'acqua per uso irriguo. Centinaia di soci si sono rivolti al Consorzio in questi mesi per avere l'acqua».