Botteghe e orti in affitto danno lavoro ai più deboli

La cooperativa sociale Tappa aiuta i soggetti svantaggiati come ex detenuti, ex tossicodipendenti e disabili

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Arezzo, 26 febbraio 2015 - Classe 1976 la Tappa è una cooperativa sociale che ha per scopo quello di creare opportunità lavorative a persone disagiate. Come? Con gli orti sociali e quelli in affitto, ma anche attraverso le botteghe dell’artigianato e dell’usato. Gestisce perfino una sorta di ostello La Tappa, tutti metodi per impiegare persone e recuperare chi viene da difficili percorsi di disintossicazione da alcol e droga, ex detenuti, disabili e una variegata serie di soggetti svantaggiati. Presidente della cooperativa che aiuta persone multi problematiche è Gianni Sacchetti: «Dal 1997 gestiamo anche il lavoro di due gruppi del Sert impeganti nella pulizia esterna dell’ospedale e dal 1995 collaboriamo con il dipartimento di salute mentale nella gestione del progetto di orticultura, abbiamo un gruppo che si occupa della manutenzione dell’area verde dell’ex ospedale psichiatrico». Iscritta dal 1995 all’Albo delle cooperative sociali di tipo B onlus, La Tappa è stata costituita allo scopo di dare risposta a persone in difficoltà alla ricerca di occupazione.

«In questi giorni stiamo facendo le svendite e chiudiamo lo storico negozio di via Guido Monaco - dice Sacchetti - una scelta dettata da più fattori, eravamo in scadenza di contratto ma siamo già alla ricerca di un nuovo fondo in centro anche perchè il negozio rappresenta uno spot per tutte le attività della cooperativa. Resta attiva la bottega dell’usato in via Trasimeno dove è aumentato il numero di ore e persone che ci lavorano. Gestiamo la foresteria in via Edison e stiamo per aprire un nuovo laboratorio artigiano in Piaggia di Murello nella sede storica, qui si trasferiranno anche i dipendenti di via Guido Monaco, ci sarà un laboratorio di legatoria e uno spazio vendita». Al lavoro soci e anche persone svantaggiate. «La tappa aiuta persone in difficoltà - continua il presidente- abbiamo 17 soci lavoratori assunti a tempo indeterminato, persone come me ma anche soggetti svantaggiati tra cui ex tossicodipendenti, alcolisti, disabili fisici, persone con problemi di carattere psichico o che escono dal carcere. E poi ne seguiamo altri con progetti in collaborazione con il dipartimento salute mentale e il Sert. Anche attraverso l’agricoltura sociale e gli orti in affitto a San Leo». Le persone svantaggiate che lavorano tramite progetti di riabilitazione hanno un incentivo che viene riconsciuto dai servizi sociali di riferimento, imparano un mestiere e socializzano. Si tratta di inserimenti terapeutici che possono arrivare all’assunzione. «Gestimao anche la Foresteria in via Edison il posto più economcio in cui si può dormire ad Arezzo. E poi c’è il progetto Fior di carota nei terreni della Fraternita. Qui abbiamo 42 orti in affitto, tra questi quello della consigliera regionale Lucia de Robertis. E lo stesso fanno tanti privati che con 50 euro al mese affittano circa 110 metri quadrati di orto che i nostri lavoratori coltivano. sempre qui facciamo anche vendita diretta».