Mercoledì 24 Aprile 2024

"Striscia" finisce in tribunale: ma scatta la prescrizione per Ezio Greggio, Antonio Ricci e Valerio Stafelli

La Usl aveva trascinato i vip in aula per diffamazione della sanità pubblica nel caso Ciari-Migliari

Ezio Greggio a Striscia

Ezio Greggio a Striscia

Arezzo, 27 novembre 2014 - Un processo grandi firme ma senza vip ieri al tribunale di Arezzo. Imputati  tre grandi nomi della televisione italiana: Antonio Ricci, padre di Striscia la Notizia, Ezio Greggio, conduttore della trasmissione, e Valerio Staffelli, l'inviato dei Tapiri. Tutti accusati di aver diffamato l’ospedale del Valdarno in una serie di puntate sul celebre caso Migliari-Ciari, i due medici fra i quali anni fa volarono gli stracci . Ma l’accusa, di diffamazione si è dissolta: prescrizione. Stop al processp, come ha comunicato il giudice monocratico Cinzia Scotto agli avvocati convenuti per la causa ma non ai vip,. tutti assenti. Tra gli avvocati uno dei legali del celebre studio  di Giulia Bongiorno. Nel caso Ciari-Migliari (risoltosi anche questo pochi giorni fa con la vittoria del primo),  Staffelli piombò alla Gruccia per raccontare della falsificazione di una cartella clinica. La campagna di «Striscia» divenne martellante, all’insegna di uno slogan che certo non rendeva molto onore a medici e infermieri del monoblocco: «Alla Grucca uno su mille ce la fa».  Usl (assistita dall’avvocato Antonio Bonacci) e ordine dei medici si sentirono diffamati. Il caso giudiziario era approdato al Gup di Milano, prima di scoprire che la competenza in un caso di diffamazione a mezzo Tv non è del tribunale da cui l'emittente trasmette ma di quello della vittima della diffamazione. Il rinvio ad Arezzo dove il Gip Borraccia stabilì che si trattava di diffamazione semplice e che dunque non doveva neppure arrivare in aula, toccando al Pm chiedere il processo direttamente. Troppo tardi. Ieri appuntamento in tribunale (pm Niccacci) e lariva la prescrizione.