Arezzo, 12 luglio 2011 – .Daniele Bracciali  protagonista in Coppa Davis. Sabato scorso insieme a Potito Starace il tennista aretino ha vinto in doppio 3-0 contro la Slovenia ed è arrivato il punto della matematica qualificazione.
Dopo quattro anni sei tornato azzurro in Davis e hai ricevuto tanti elogi...
«Mi fa piacere, ma ancora meglio la vittoria».
Con Potito Starace ormai c’è una bella intesa...
«Ci troviamo bene e l’intesa si va affinando sempre più. In Davis in ogni caso molto dipende dalla prima giornata».
Domani è previsto il sorteggio per il prossimo incontro, decisivo per tornare in serie A...
«Da evitare soprattutto Repubblica Ceka e Russia, fra quelli più abbordabili Israele».
L’Italia manca dalla massima categoria del tennis dal 2000, troppo tempo, vero?
«Sì, sarebbe l’ora di tornarci. Negli ultimi anni è successo di tutto, avversarie forti, errori, un pò di sfortuna. Speriamo sia la volta buona».
A 33 anni sei ancora sulla breccia, quanto pensi di continuare ancora?
«Fin quando il fisico tiene e poi la voglia c’è. Sempre meglio giocare a tennis, anche se è faticoso, che andare a lavorare. Intanto mi sono specializzato nel doppio, a livello di singolare faccio poco, in particolare a livello di squadra».
Hai pensato al dopo?
«Mi piacerebbe restare in questo ambiente, magari anche fare qualcosa ad Arezzo».
La più bella soddisfazione della carriera?
«Giocare sul centrale di Wimbledon. Nel 2005, quando persi con il grande Roddick. Poi il titolo italiano ad Arezzo, finale tutta aretina, io e l’indimenticabile Federico Luzzi che è sempre nei miei pensieri».
Prossimi impegni?
«Da oggi il torneo di Stoccarda, dove giocherò col belga Norman e sarà così anche ad Amburgo. Poi Umago e Kitzbuhel con il messicano Gonzales».

Fausto Sarrini