Il TAR respinge il ricorso dell'Arezzo. Il "Nespoli" resta alla Tuscar

Il TAR ha detto no al ricorso presentato dall'Arezzo Calcio Femminile, capofila del raggruppamento temporaneo di impresa con l'US Arezzo. Amaranto condannati a versare 1.500 euro al Comune di Arezzo e alla parte controinteressata.

Il campo "Bruno Nespoli"

Il campo "Bruno Nespoli"

Arezzo, 21 settembre 2016 - Il ricorso era stato presentato a metà agosto dall'Arezzo Calcio Femminile per l'assegnazione dell'impianto sportivo "Bruno Nespoli". Secondo i propri legali l'Arezzo era stato estromesso dal bando di gara senza che esistessero effettivamente i presupposti. In particolare sia gli avvocati dell’Arezzo che i consulenti del club amaranto facevano riferimento ad un caso in particolare. L’Arezzo aveva costituito insieme all’Arezzo Calcio Femminile un “raggruppamento temporaneo di impresa“. Stando a quanto affermato dal sodalizio amaranto questo “patto” tra i due club, previsto dal bando, non sarebbe stato riconosciuto. Un errore a cui, sempre secondo il racconto dei tecnici del cavallino, sarebbero seguite violazioni nelle “modalità di apertura delle offerte“.

Il Tribunale Amministrativo Regionale fa chiarezza nella sentenza con un riferimento anche alla mancanza di una firma autografata nella documentazione presentata dalla RTI amaranto e di un documento "che funge da strumento sostitutivo dell’autenticazione di una sottoscrizione effettiva, e non impressa a stampa o fotocopiata". Un punto che sarebbe bastato da solo a far cadere la proposta amaranto. 

L'Arezzo Calcio Femminile e l'US Arezzo vedono quindi respingere il ricorso presentato a metà agosto. Il TAR inoltre ha condannato la ricorrente "a corrispondere al Comune di Arezzo e alla parte controinteressata la somma di euro 1.500 (millecinquecento) oltre accessori di legge ciascuno, a titolo di spese di giudizio".