Carte Arezzo: la Neos va via, subentra Matteoni. Verso - 6 punti e sciopero dei calciatori

L'addio dei nuovi proprietari? Ecco la carta decisiva: "I debiti non sono stati ripianati, clausole non rispettate". Matteoni: oggi gli stipendi. Penalità sicura. Rabbia squadra

Marco Matteoni

Marco Matteoni

Arezzo 20 dicembre 2017 - L'Arezzo balla sulla cima di un vulcano. La Neos Solution, che aveva acquisito la società da Ferretti, fa le valigie e se ne va. E lo fa perché sulla base di un documento scovato da La Nazione a far saltare il banco sono stati «gli obblighi sottoscritti il 23 novembre scorso e rimasti inadempiuti».

La Neos lo scrive in una lettera firmata da Alessandra Comparelli e inviata sia alla Programma Mutuo che a Mauro Ferretti. Nella lettera emerge che non è stata «eliminata la posta debitoria dell’Arezzo» che nel bilancio figura come «debiti finanziari vari» per un ammontare di 238.500 euro. Dovevano essere ripianati i debiti: i debiti sono rimasti lì. Un’operazione che sarebbe dovuta risultare tramite rinuncia scritta dei titolari dei crediti. I creditori sono sempre lì che aspettano, niente hanno comunicato.

L’accordo stipulato il 23 novembre prevedeva che l’eliminazione dei debiti dovesse avvenire entro il 27 dello stesso mese. Ad oggi, scrive la Neos Solution, i debiti non sono stati ripianati. Ma c’è dell’altro. La Programma Mutuo non avrebbe fornito la documentazione necessaria per verificare l’effettivo stato di salute finanziaria e patrimoniale del Cavallino. Un «grave inadempimento» che ha portato alla cancellazione di ogni accordo.

E così il mancato rispetto della clausola è la condizione che permette alla Neos di saltare giù dalla nave. La società è tornata così nella proprietà di Mauro Ferretti. A fronte di questo quadro, c'è la presa di posizione di Marco Matteoni, che è andato allo stadio a incontrare staff tecnico e giocatori. Matteoni ha detto: vado avanti comunque, l'Arezzo lo compro io da Ferretti.

Ha aggiunto che oggi i giocatori percepiranno uno stipendio. Purtroppo una pesante penalizzazione va data per sicura. Già due punti sono arrivati, altri due in arrivo e per gli ultimi mancati pagamenti rischio addirittura di un meno sei. Rischio serio di finire in zona play-out anche se questa squadra ben guidata da Pavanel, se la situazione societaria si aggiusterà ha la possibilità di salvarsi.

Allo stadio è arrivato anche il sindaco Ghinelli molto contrariato per i nuovi gravi problemi societari ma ripone fiducia in Matteoni: "Che ci ha messo la faccia senza che gli fosse dovuto perché in questo momento non ha un ruolo in società. E riattiverò il tavolo con altri imprenditori che avevo lasciato quando Ferretti ha deciso di affidarsi a soggetti diversi da quelli da me contattati".  

Considerato lo stato di difficoltà dell'Arezzo, c'è la presa di posizione dell'associazione calciatori che in comunicato sostiene: "'L'Assocalciatori. e i calciatori professionisti tesserati nella stagione 2017/2018 per l’US Arezzo s.r.l., vista  la situazione e le evoluzioni societarie degli ultimi giorni, sono a lamentare l’estrema incertezza in cui versano i lavoratori della società.

Come noto, dopo lunghe trattative, si è giunti alla cessione delle quote sociali e il rinnovo integrale di tutti i dirigenti. Nonostante ciò, i calciatori non hanno ricevuto ancora gli stipendi relativi a settembre ed ottobre e saranno costretti a subire penalizzazioni sportive a causa dei ritardi e delle carenze societarie. Non vi è stata alcuna comunicazione formale della nuova proprietà in ordine alle tempistiche previste per i pagamenti.

Nonostante questo i calciatori, con grande senso di responsabilità, e disciplina si sono resi disponibili per la prossima trasferta in Sardegna.

Per tali motivi l’A.I.C. annuncia lo stato di agitazione dei calciatori professionisti tesserati con l’US Arezzo s.r.l. e indice sin d’ora lo sciopero dei predetti calciatori per sabato 30 dicembre 2017 auspicando che il club, posto quanto sopra, adempia al pagamento delle somme contrattualmente dovute, quantomeno per le mensilità di settembre ed ottobre 2017, e a tutte le obbligazioni contrattuali nel termine di mercoledi 27 dicembre, in modo da evitare l’esercizio del diritto di sciopero.