Arezzo, presentata un'istanza di fallimento: ora il tentativo di esercizio provvisorio

Presentata un'istanza di fallimento da parte di uno studio commerciale aretino. Ma per l'esercizio provvisiorio serve prima una sentenza di dichiarazione di fallimento: tempi non brevi

Tifosi amaranto

Tifosi amaranto

Arezzo, 23 febbraio 2018 - C'è un'istanza di fallimento nei confonti dell'Unione Sportiva Aretino. Lo studio è cessionario del credito derivante dal decreto ingiuntivo, passato in giudicato, dell’agenzia investigativa Ombra Security nei confronti dell’Us Arezzo. Adesso la palla passa al tribunale che dovrà valutare se e come procedere verso l'esercizio provvisorio: ma  prima di esso di vuole appunto una sentenza di dichiarazione di fallimento che di solito arriva in tempi non brevi, non meno di un mese. Solo allora, contestualmente potrebbe essere concesso dal giudice l'esercizio provvisorio, purché questo non rechi nocumento ai creditori. La speranza è che data la situazione, il presidente del tribunale possa concedere una corsia preferenziale. Ma è chiaro che siamo appena all'inizio dell'iter.

 Sarebbe questa la soluzione a cui miravano in primis Lega Pro, amministrazione comunale e, a partire da oggi, anche Assocalciatori.

Intanto la partita tra Arezzo e Livorno è stata rinviata. Alla fine ci ha pensato la Lega Pro evitando di arrivare al termine di un braccio di ferro con l'Assocalciatori. Arezzo-Livorno è stata rinviata a data da destinarsi. Il comunicato è stato diramato poco dopo le 8,30 dalla Lega.

Confermato ad ogni modo il summit in Prefettura alle 11. Amministrazione comunale e Lega sperano nell'esercizio provvisorio per il quale serve tempo e il rinvio della partita può costituire un aiuto. Attesi in città per la giornata di oggi anche i delegati dell'Assocalciatori.

Ecco il testo del comunicato diramato dalla Lega. Con Comunicato Ufficiale pubblicato in data odierna, il Presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina,

– facendo seguito agli incontri intervenuti con l’Amministrazione Comunale di Arezzo e con le Autorità della Città;

– preso atto dell’incertezza determinata dallo stato di agitazione dichiarato dai calciatori dell’Arezzo che non hanno sciolto la riserva in ordine all’eventuale sciopero per la gara in programma domenica 25 febbraio p.v. tra Arezzo e Livorno;

– valutata la necessità di un urgente intervento della Lega volto a tutelare la regolarità della competizione e ad evitare l’aggravarsi della situazione;

ha disposto di rinviare a data da destinarsi la gara Arezzo – Livorno in programma DOMENICA 25 FEBBRAIO 2018.

Soddisfatto il sindaco. "Intendo esprimere la mia soddisfazione per la decisione assunta dal presidente di Lega Pro di rinviare la partita Arezzo-Livorno. Una scelta che consente, a coloro che si stanno adoperando per trovare una via d’uscita seria alla difficile crisi che ha travolto l’Us Arezzo, di avere più tempo a disposizione per cercare una soluzione concreta. Le condizioni che avrebbero caratterizzato lo svolgimento del derby toscano e la situazione di incertezza sul futuro della società aretina sono tali infatti da aver suggerito lo spostamento ad altra data. Ringrazio la Lega Pro per la sensibilità dimostrata. In particolare un sentito ringraziamento al segretario Francesco Ghirelli per l'impegno profuso nelle operazioni di salvataggio della squadra”.

Il sindaco intanto in consiglio comunale ha indicato anche la soluzione per la quale propende. “L’unica possibilità è passare attraverso un fallimento con una gestione provvisoria che traghetti l’Arezzo alla fine del campionato, mantenendo la propria posizione in classifica. Al termine il commissario potrà vendere il titolo sportivo. Così l’Arezzo potrà mantenere titolo, classifica e nome. E’ la stessa cosa che sta accadendo a Vicenza”

Ghinelli spiega di aver parlato col presidente del tribunale Clara Galantino e di aver ottenuto indicazioni utili. A suo giudizio una strada percorribile resta quella della cordata di imprenditori locali che si aggruma attorno a Nicola Di Matteo, scenario che era già stato prefigurato in autunno, quando Ferretti aveva lasciato, ma che era poi tramontato con la scelta della proprietà di allora di cedere la società alla Neos e a Matteoni.