La rimpatriata di Antonio Conte: gli amici, il parroco, lo stadio, i negozi del centro

Mister Chelsea è tornato ad Arezzo per qualche giorno di relax tra i selfie con i tifosi e una lunga sosta in Duomo da don Alvaro

Antonio Conte, selfie con un tifoso

Antonio Conte, selfie con un tifoso

Arezzo, 23 marzo 2017 - Sì, è proprio Antonio Conte. La notizia inizia a circolare a metà giornata tra chi ha visto di sfuggita l’ex commissario tecnico della Nazionale sfilare in Corso Italia e tra coloro che lo hanno fermato per il selfie di rito. Un ritorno ad Arezzo che il condottiero del Chelsea aveva messo in calendario da tempo.

La pausa della Premier League dovuta agli impegni delle rappresentative nazionali è stata l’occasione giusta. Da otto anni Antonio Conte non tornava a visitare la città dove la sua carriera di allenatore ha avuto inizio. Ed era il 2008 quando Antonio battezzò ad Arezzo la figlia Vittoria.

All’epoca allenava il Bari che aveva in rosa un certo Andrea Ranocchia. Dalla Puglia ecco il viaggio fino ad Arezzo per il battesimo della figlia officiato da don Alvaro Bardelli, parroco della Pieve. Antonio Conte è arrivato martedì sera alloggiando in un albergo nei pressi della città. Del suo arrivo erano informati solo pochissimi amici.

Ieri mattina poi il desiderio di visitare la «sua Arezzo». Ad accompagnarlo c’era l’amico Michele Catalani. Un viaggio quindi nei luoghi che hanno visto iniziare l’avventura di Antonio Conte nella veste di allenatore. Ecco quindi un passaggio in auto dalle parti di viale Gramsci. Irresistibile per certi versi il richiamo dello stadio dove l’Arezzo con il 4-2-4 tentò una rimonta quasi impossibile e vide festeggiare il ritorno in A della Juventus.

Chissà cosa avrà pensato il tecnico nel vedere i campi Lebole e Zampolin, oggi abbandonati ma che nella stagione 2006/2007 erano la casa del lavoro settimanale. Conte ha sempre detto tuttavia che l’esperienza di Arezzo gli è servita molto anche se resta il rammarico di una ingiusta retrocessione per una penalizzazione di sei punti davvero assurda.

Dallo stadio poi il passaggio nelle zone più frequentate all’epoca dal tecnico tra locali e ristoranti dove era solito andare nel poco tempo libero e poi la passeggiata insieme alla moglie per le vie del centro. Da Corso Italia verso la parte alta della città non sono mancati i tifosi amaranto che lo hanno riconosciuto dietro un paio di occhiali da sole. In particolare quei tifosi più anziani che non perdevano e non perdono nemmeno oggi gli allenamenti del cavallino.

Tra i luoghi da visitare e le persone da incontrare non poteva mancare l’appuntamento in Duomo con don Alvaro. Un incontro informale, tra due vecchi amici, rimasti a lungo a colloquio. Non è un mistero il forte legame che lega don Alvaro a Conte. Tra l’altro il parroco della Pieve nel 2013 ha celebrato a Torino il matrimonio tra Conte ed Elisabetta Muscarello. Dopo un pranzo veloce ecco la partenza verso Siena.

Matteo Marzotti