Per quanto la speranza di una risalita verso la serie C, o Lega Pro, che è stata storicamente la categoria più frequentata dall'Arezzo nell'ultimo mezzo secolo, sia ancora ben viva, è certo che mai come in questi due anni gli amaranto sono al punto più basso della loro storia recente. Due anni in serie D sono un'esperienza non facile da digerire per una società e un pubblico che non hanno mai visto la serie A, ma che perlomeno si sono confrontati nel corso degli anni con quasi tutte le grandi del calcio. Eh sì, dalla Juve al MIlan, dalla Lazio al Napoli, l'Arezzo ha affrontato in campionato o in coppa Italia molte delle squadre che da sempre dominano la scena. La Nazione ha dunque pensato di fare cosa gradita ai tifosi amaranto recuperando alcune delle immagini di quelle sfide.

Sono filmati rintracciabili su Internet, in particolare su You Tube, con un po' di pazienza, rovistando di sito in sito, di gol in gol. Per la prima volta il nostro giornale è in grado di offrirle tutte insieme ai suoi lettori. Ne esce fuori una storia dell'Arezzo che è una cavalcata di immagini spesso gradevoli da rivedere perchè ricostruiscono i momenti alti nella vicenda calcistica del Cavallino e anche le buone prove offerte in molte occasioni con le big. Si stagliano personaggi, calciatori ovviamente, che sono parte integrante della nostra memoria. O perchè, i più vecchi, le partite ricostruite nei filmati  le hanno vissute personalmente, o perchè, i più giovani, le hanno hanno senttie raccontare dagli altri.

Ovviamente, la caccia alle immagini è condizionata dalla tecnologia. Nel senso che le partite che hanno più di trent'anni erano racchiuse in filmati che sono scomparsi o che sono conservati in inaccessibili archivi di Mamma Rai. Poi, via via che si viene ai tempi piiù recenti, cresce la ricchezza delle immagini, molto spesso condivise su You Tube da appassionati che ringraziamo perchè senza di loro questa cavalcata non sarebbe stata possibile.

E' rarissimo ad esempio lo spezzone dell'agosto 1984 (in bianco e nero) in cui viene documentato il primo gol italiano di Maradona, nella partita di Coppa Italia fra Napoli e Arezzo, giocata al San Paolo e conclusa con la vittoria degli azzurri per 4-1. Diego segna alla sua maniera, su punizione, una classica foglia morta, o palombella, che si insacca a fil di palo. Sono passate poche settimane da quando il Pibe de Oro, acquistato dal Barcellona, è trionfalmente sbarcato a Napoli, con un evento che lascia il segno: Maradona che palleggia sul prato del San Paolo tutto per lui, davanti ai 50 mila tifosi impazziti.

Quello che perde a Napoli è uno dei migliori Arezzo della storia, da due anni tornato in serie B dopo la promozione della primavera 1982, anticipo per i tifosi amaranto della vittoria mundial in Spagna, con i primi bagni, per festeggiare la squadra allenata da Angellillo, nelle fontane e il centro invaso dalle auto degli appassionati festanti. Il presidente Terziani cede subito il suo pezzo migliore, il bomber Gritti, ma riesce a costruire una squadra che fa faville. Al secondo anno di B, gli uomini di Angelillo, saliranno addirittura, dopo la vittoria a Pistoia, al primo posto in campionato. Va peggio, invece, la stagione inaugurata dalla sconfitta di Napoli in Coppa Italia. L'Arezzo stenta nei bassifondi del campionato e cambia allenatori a ripetizione. IL che non evita che si arrivi a fine stagione con l'obbligo della vittoria nella sfida col Campobasso del 9 giugno 1985.

E' una partita drammatica in cui l'Arezzo deve solo vincere. L'occasione per rompere l'equilibrio e lanciare il Cavallino verso la salvezza tocca al più bravo tecnicamente dei giocatori amaranto, Menchino Neri, miglior prodotto del vivaio insieme a un certo Ciccio Graziani, col quale ha giocato in primavera. E' un rigore e Menchino, classico calciatore dai piedi buoni, non dovrebbe avere problemi a realizzarlo. Ma sono momenti in cui, specie per un aretino doc, l'emozione pesa come un macigno. Infatti Neri tira sul portiere e si dispera, piange persino lacrime amare a bordo campo, come documenta il telecronista dell'epoca Nedo Settimelli, lontanissimo dai guai giudiziari degli ultimi mesi.

Pare tutto finito ed è invece il preludio di quello che è stato definito il gol più bello della storia dell'Arezzo. Carboni scende sulla fascia dopo pochi minuti e si guadagna un calcio d'angolo. La palla finisce a Mangoni sull'altro lato dell'area che crossa e qui Menchino si inventa un gesto mai visto: una rovesciata alla Parola che si insacca. Amaranto salvi e rete bellissima, una domenica che nessuno di chi c'era scorderà più.

L'Arezzo dunque può giocare l'anno dopo un'altra stagione di serie B, a mezza classifica ma con un risultato di assoluto prestigio: la vittoria sulla Lazio a Roma. Impresa mai più ripetuta, ma resterà nella storia che il Cavallino è uscito dall'Olimpico dopo averlo espugnato il 17 maggio 1987 g. Il gol lo segna un grande centrocampista. De Stefanis, che si inventa una punizione alla Maradona. E' la prima volta che l'Arezzo batte una grande, una squadra che ha vinto lo scudetto.

Poi verranno anni amari. Nel 1987-88, stagione successiva, gli amaranto retrocedono in serie C. Con una squadra di valore tecnico assoluto, nella quale giocano lo stesso De Stefanis e giovani del livello di Tovalieri e Paolo Dell'Anno. Ma è anche una squadra con lo spogliatoi squassato dalle polemiche. La risalita si rivela difficile, anzi impossibile. Nel tentarla, i dirigenti accumulano deficit su deficit, finchè nel 1993 si arriva al fallimento, alla radiazione e alla riammissione in quarta serie, sponsor Ciccio Graziani campione del mondo. L'Arezzo riuscirà a riguadagnare la C2 solo al terzo tentativo. In panchina c'è un giovane Serse Cosmi, che guiderà gli amaranto verso la nuova promozione del 1998, nello spareggio di Pistoia con lo Spezia del 14 giugno. Il centravanti di quella stagione è Corrado  Pilleddu , detto Bobo, che diventa un autentico idolo per la tifoseria, che contesterà duramente la sua cessione nel 1999. Di Pilleddu riproponiamo qui alcune delle reti più belle.

E' un Arezzo nuovamente in ascesa, che con Cosmi arriva ancora per due volte ai playoff. Nel 2000, nell'ultima partita di Serse sulla panchina aretina, gli amaranto perdono ad Ancona la chance della serie B. L'anno successivo, col Bell'Antonio Cabrini al timone, la squadra arriva ancora una volta agli spareggi (il presidente è già Piero Mancini), eliminato dal Livorno. Seguono un paio di stagioni disgraziate, suggellate dalla retrocessione sul campo, che però culmina nel ripescaggio. In panchina è arrivato Mario Somma, giovane proveniente dalle serie minori che allestisce una squadra incredibile, capace di ammazzare il campionato e di incantare nel gioco. Forse la più bella stagione dell'Arezzo recente. Tra le vittorie più clamorose quella di Reggio Emilia in Reggiana-Arezzo, del 14 marzo 2004, addirittura uno 0-5.

Il gol più bello lo segna uno dei grandi protagonisti di quella stagione, Matteo Serafini, autentico trascinatore e spalla del bomber principe che è Elvis Rock'n'gol Abbruscato, giunto in estate. I due sono gli interlocutori dell'azione: Elvis colpisce di tacco verso Matteo, che controlla al volo, mette fuori gioco un difensore e insacca con tocco morbido da fuori area senza che la palla tocchi mai terra. Con quello di Neri è forse la più bella rete della storia amaranto, almeno di quella documentabile in immagini.

La stagione si conclude con una promozione in serie B da record (arriva anche lo scudetto della serie C) contrassegnata oltre che dall'abilità di allenatore di Somma, dalla caterva di gol segnata da Seratini e Abbruscato. E se il primo se ne va a fine anno, il secondo resterà per altre due stagioni, mettendosi in luce come uno dei migliori bomber che abbiano indossato la maglia amaranto. In questa seguenza  vediamo alcune delle sue reti più belle, fino all'offerta indecente del Torino, che lo porta in maglia granata nel febbraio 2006.

Pochi giorni prima Elvis ha fatto in tempo a giocare un Torino-Arezzo , il 18 gennaio 2006, che resta un'altra tappa miliare della storia amaranto e che si conclude con la vittoria allo Stadio delle Alpi, siglato da un altro grande attaccante che da Arezzo ha spiccato il volo: Antonio Floro Flores. E' una serata indimenticabile, in panchina c'è Elio Gustinetti che guiderà la squadra a sfiorare i play off, mancati solo perchè all'ultima giornata arriva la beffa di una pastetta dell'Atalanta. In assoluto, è il più bel risultato in campionato mai ottenuto dall'Arezzo.

Gli amaranto dunque restano in serie B a giocarsi la più grande stagione nella storia del campionato cadetto. Con la Juve retrocessa d'ufficio per Calciopoli, nel campionato di quell'anno giocano squadre come il Napoli e il Genoa. Gustinetti inspiegabilmente non viene confermato da Mancini ma al suo posto arriva un certo Antonio Conte. L'inizio è difficile, tanto che il leccese viene esonerato. Al suo posto viene chiamato Maurizio Sarri ed è lui a guidare gli amaranto nella sfida di Torino contro la vecchia Signora. Juventus-Arezzo si gioca il 22 dicembre2006.

In apparenza è la sfida del gatto col topo: la Juve che inevitabilmente sta ammazzando il campionato contro un Arezzo da ultimi posto. Infatti i bianconeri vanno in vantaggio di due reti. Ma poi succede l'incredibile. Prima Martinetti, che ha preso il posto di Abbruscato nel cuore dei tifosi, segna un belissimo gol di testa in tuffo, poi realizza il rigore del pareggio. Che sarà anche il risultato finale.

Giusto il tempo di mangiare il panettone e per gli amaranto c'è un'altra grande sfida, stavolta in Coppa Italia, nei quarti di finale, contro il Milan. Si va in campo a San Siro l'11 gennaio 2007. Per lunghi tratti Milan-Arezzo
è quasi una sfida alla pari. Nella ripresa ci pensano prima Gilardino e poi Inzaghi a fissare il risultato, ma agli amaranto viene annullato un gol probabilmente regolare.

Si torna in campo dopo una settimana, al Comunale, il 18 gennaio. Stadio gremito sotto i riflettori della notturna. Sorpresa: è l'Arezzo che domina e segna, con un altro gol che resta nella storia per qualità. Lo segna Floro Flores, che semina avversari in dribbling e poi dal limite fulmina il portiere: azione strepitosa.azione strepitosa.  Una traversa di Goretti nega agli amaranto la clamorosa qualificazione.

E' un periodo intensissimo, forse il più ricco di grandi partite nella storia dell'Arezzo, che il 18 febbraio scende al San Paolo per Napoli Arezzo  di campionato. Si gioca a porte chiuse, ma per il Cavallino non sembra lo stesso esserci scampo. Infatti Bucchi porta in vantaggio gli azzurri. Ma il brasiliano Renato Rafael Bondi gela il Ciuccio con un gran tiro di punizione che si infila all'incrocio. Ancora Napoli in vantaggio nel finale con il Pampa Sosa e pare finita lì. Ma in extremis ci pensa Volpato di testa a pareggiare. E' un altro risultato che fa storia.

Sarri, però, non dura lo stesso. Mancini richiama Conte che inanella una serie straordinaria di vittorie, riavvicinando la squadra alla salvezza. Interrompe il sogno proprio la Juve, che viene ad Arezzo a guadagnarsi i punti del matematico ritorno in serie A. Arezzo-Juve si gioca il 19 maggio 2007, gli amaranto sprecano in avvio con Floro e Martinetti, poi viene fuori la Vecchia Signora che vince 5-1 con le doppiette di Del Piero e Chiellini e un gol di Trezeguet. La marcatura amaranto è di Floro. Per Arezzo è comunque una festa di calcio straordinaria, la più importante della storia del Cavallino: il Comunale è gremito fino all'ultimo posto, inevitabili il record d'incasso e la festa del popolo juventino, che si rivela la maggioranza dello stadio.

Il presidente iuventino Cobolli Gigli promette che i bianconeri non faranno favoritismi nella lotta salvezza, ma non sarà così. Perchè all'ultima giornata la Vecchia Signora si fa vergognasamente battere in casa dallo Spezia, che si salva al posto dell'Arezzo, cui non basta la vittoria di Treviso. Conte si dice disposto a rimanere ma Mancini non lo tiene. Resta invece, anche in serie C, Daniele  Martinetti, di cui offriamo qui un'ampia panoramica dei gol più belli in amaranto.

Quando Martinetti sarà ceduto a metà della stagione 2008-2009, arriverà a sostituirlo Vincenzo Chianese, che a tutti gli effetti può essere definito l'ultimo dei grandi goleador amaranto. Qui di seguito molti dei suoi gol d'autore, che non bastano però a portare l'Arezzo oltre i play off della stagione 2009-2010. Passa la Cremonese, Mancini va in crisi finanziaria, non riesce ad iscrivere gli amaranto al campionato successivo. Chianese è fra i giocatori non pagati, una sua istanza farà fallire la vecchia società, già sostituita dall'attuale Atletico Arezzo. Ma questa è un'altra storia, ancora tutta da scrivere e per ora assai meno gloriosa