Viaggio in musica con i Modena City Ramblers

La band emiliana in concerto venerdì alla Penna di Terranuova Bracciolini a ingresso gratuito. Intervista all'aretino Francesco Fry Moneti

modena city ramblers

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Arezzo 27 aprile 2017 - DALL’EMILIA al mondo. E’ sempre un viaggio quello che si fa ascoltando i Modena City Ramblers, nome di una città per una band che non ha confini o, forse, li descrive tutti. Dal mondo assorbono sonorità, influenze e strani strumenti che portano a casa dopo ogni tournée, il resto lo mettono loro raccontando se stessi e il proprio sentire, che poi restituiscono al pubblico sotto forma di energia. Tornano i Modena con un nuovo album, a quattro anni da «Niente di nuovo sul fronte occidentale», abbandonano l’impegno politico e i fatti di cronaca («anche se qualche zampata la diamo sempre») per planare con leggerezza su Balcani, Sud Africa, sui cieli d’Irlanda e sulla Sardegna. E’ l’aretino Francesco Fry Moneti ad accompagnarci in questo nuovo viaggio in musica dei Modena City Ramblers che saranno in concerto venerdì sera alla Penna di Terranuova con un assaggio dell’ultimo album «Mani come rami, ai piedi radici» e i classici ever green.

«Siamo come spugne, assorbiamo influssi e ispirazioni dai paesi che visitiamo, per fortuna negli ultimi anni abbiano viaggiato parecchio da Cuba alla Palestina all’Africa, qualcosa ci rimane sempre addosso. Quando scriviamo, noi per primi facciamo un viaggio intorno al mondo».

Raccontate voi stessi e le vostre esperienze...

«Il brano ’Welcome to Tirana’ è una storia vera, un ricordo del tour in Albania del 1999, tre giorni vissuti in questo caleidoscopio di suoni, rumori, taxi, kebab mangiati alle 5 del mattino, situazioni fertili e vive».

E il pubblico vi viene dietro.

«Dai primi brani fatti dal vivo in questo tour si vedono subito quelli che funzionano meglio per ballare o per il pogo selvaggio come è nella tradizione migliore dei Modena, da ’Welcome to Tirana’ a ’El senor T Rex’. Se non ci fosse questa empatia con il pubblico avremmo già chiuso. Il bello è quando ai nostri concerti vediamo la tripletta: nonna, figlia e nipote».

Quest’anno non farete il concertone del 1 maggio a Roma.

«Dovevamo essere al primo maggio di Taranto che poi è saltato, ma saremo ad Aci Reale a Catania». E un tour in tutta Italia. «Abbiamo molte date, da Padova a Sassari, ma io da aretino godo quando suono in Toscana, la mia terra».

Siete stati avvistati su un furgone vintage...

«Era un graffitato bianco ma ci ha lasciato durante il tour in Romania, siamo ritornati in treno. Un’avventura. Abbiamo sempre un sacco di cose da raccontare».

Silvias Bardi