Arezzo, 16 aprile 2012 - E adesso come faranno a dire a Prato, anzi a Vergaio, che Roberto Benigni è aretino per caso? Come potranno continuare a sventolare da soli la bandiera della "benignità" italiana? Difficile.

Difficile dopo averlo sentito da Fabio Fazio l'altra sera, in un travolgente aneddoto sulle sue origini aretine. "I' mi' babbo (fortissimo iì' mì babbo...) tornava dalla guerra". Quattro minuti di racconto alla Benigni.

Lui che torna, tre mesi a piedi dalla Germania, mangiando solo patate per rimanere in piedi, gli altri amici non ce le fganno lui arriva stremato. "Ma era irriconoscibile, così fa annunciare alla mì mamma che era alla Misericordia di Castiglion Fiorentino che era tornato".

Si incontrano, lui è stravolto. "Riesce a dire solo: ti ho sempre pensato" e crolla in coma davanti alla mamma. "Lei era povera come lui, non avevano niente se non il loro amore"

Che succede? "Prende tutto quello che possedeva, 4 anatroccoli e li porta alla Madonna del Bagno, un'immagine alla Piero della Francesca. E li butta in mezzo alla chiesa. E' tutto quello che ho, fallo risvegliare"

Lieto fine? "Il giorno dopo si è risvegliato: non so se sia stato un miracolo o no. Di certo la mi' mamma per tutta la vita è stata legata agli anatroccoli. E come si arrabbiava con chi li toccava".