Arezzo, 5 giugno 2012 - La tovaglia da pizzeria diventa finalmente lo spartito di un sogno. Il sogno di Costantino, il brano scritto da Patti Smith un’ora prima del suo concerto ad Arezzo, e il sogno di una città accompagnata per mano fino a New York. Senza fare le valigie, senza saltare su un transatlantico, senza passare al «check-in» di un aereoporto. Solo stando ferma e facendosi ammirare. Oggi esce «Banga», l’attesissimo nuovo disco della sacerdotessa del rock. E le orme aretine sono profonde come quelle di Magilla.

Perché il «Sogno di Costantino» è quasi un biglietto da visita da sventolare sotto gli occhi del mondo. E perché oltre al «sogno» c’è anche «Seneca», che non è il filosofo ma una ballata composta e registrata insieme ai Casa del Vento al Teatro Pietro Aretino. Lì, nella bomboniera di via Bicchieraia, della quale i più attenti potrebbero cogliere perfino i silenzi o l’acustica.

E di certo la coglieranno Luca Lanzi e i suoi, gli eroi di un gruppo che nel giro di pochi mesi si sono ritrovati a dare del tu alle grandi stelle della musica. «Ci siamo incrociati al concerto di Emergency con Elisa e con Fiorella Mannoia: la stima si taglia con il coltello». Parola di Luca Lanzi, leader di un gruppo che di Lanzi ne conta anche un altro, Sauro: più Massimiliano Gregorio, Fabrizio Morganti, Riccardo Dellocchio e Andreas Petermann.

Quel Petermann che poi accompagnerà al violino Patti Smith il 26 luglio nel reading mattutino proprio a San Francesco, sotto gli affreschi di Piero. Lì dove aveva intercettato quell’ispirazione che nel giro di qualche anno ha varcato l’oceano. Perché Patti il suo lancio lo ha fatto a New York e ai due brani ha dato lo spazio che meritavano.

«Ogni volta che incontra la stampa ci cita, è una persona unica» racconta Luca. E non a caso i due pezzi sono proprio nel finale del disco. Compresa la ninna nanna: una ninna nanna made by Patti e Casa del Vento? E’ uno scherzo? «No, è più che altro una ballata, il folk è nel suo sangue». Più intrigante il viaggio del sogno di Costantino. Dipinto da Piero, e questo si sa, e poi musicato dalla cantante. «Lo abbiamo registrato su unabase che loro avevano portato, poi a New York ha avuto una robusta rinfrescata rock: e su quella abbiamo innestato i violini, la smart guitar e la fisarmonica».

Ve lo immaginate? L’imperatore assopito bellamente nella notte dei tempi, trascinato da una parte all’altra dell’oceano: in hoc signo vinces? I Casa del Vento già sentono di aver vinto. «Siamo continuamente in contatto: e il concerto del 26 luglio sarà una grande serata». La sera del reading, per uno show al festival Oriente Occidente dei Casa del Vento ma del quale lei sarà l’ospite stellare.

Su un disco che è già un disco volante: dentro si incrociano anche Tom Verlaine, Jack Petruzzelli. Più i due figli di Patti, che dai tempi della mitica serata aretina la accompagnano sempre. La serata del Play Art, del quale Patti era stata uno dei tanti ospiti internazionali proposti sulla scena aretina. Scena che i Casa del Vento si tengono ben stretta.

Stanno preparando il prossimo disco, uscirà in autunno: dentro di collaborazioni di peso ce ne saranno diverse. Quali Luca Lanzi ancora non lo dice, anche se per non farlo si morde la lingua. Roba grossa? Grossa: quasi quanto gli affreschi di Piero. O una tovaglia da pizzeria trasformata nello spartito di un sogno.

di Alberto Pierini