Ghinelli "Arezzo Wave superato". Valenti: "Me lo dica in pubblico". E' bagarre Festival

Aspro botta e risposta tra il sindaco e il patron. "Non è vero che mi ha chiesto appuntamenti". "Sì, è lui che sta mentendo"

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Arezzo, 1° febbraio 2017 - «Mai negato un appuntamento a Mauro Valenti. L’ultimo che ho in agenda risale al dicembre del 2015. In quell’occasione Valenti parlò con l’assessore alle attività produttive Marcello Comanducci esclusivamente per questioni legate alla comproprietà del marchio». Il sindaco Ghinelli parla di Arezzo Wave e lo fa dopo l’annuncio che il festival quest’anno Valenti lo farà di nuovo, e lo farà a Milano il 23 e 24 giugno perché «il Comune di Arezzo non mi ha mai voluto incontrare». Inevitabile il botta e risposta.

«L’ultima mail che ho in posta risale al luglio scorso e anche in questo caso aveva per tema l’utilizzo del marchio – ribatte il sindaco – in questi sei mesi non è arrivata da parte di Valenti alcuna proposta sostanziale. Ribadisco che come amministrazione non possiamo spendere soldi in un festival che, per come è stato organizzato negli ultimi anni, non ha riportato alcun successo. Arezzo Wave è stata una bella idea e un’ottima rassegna musicale ma ormai ha fatto il suo tempo. Ci siamo orientati su altre proposte che, la scorsa estate, ci hanno dato soddisfazione per i consensi ricevuti e dunque proseguiamo per questa strada».

«E’ tutto falso – insiste Valenti – ed è una tristezza leggere quanto ha dichiarato Ghinelli. L’ho cercato più volte e lo posso dimostrare, solo nel 2015 a luglio, a settembre e a dicembre, ho inviato lettere che poi hanno pubblicato anche i giornali, ero anche disposto a regalare al Comune l’archivio e il materiale del festival, che porta il nome di Arezzo, per fare il museo della musica.

Sono disponibile ad un confronto pubblico utile per chi vuol capire. La cosa bella della verità è che è sempre una sola. In ogni caso non è Arezzo Wave a chiedere qualcosa anzi è il sindaco che dice che Arezzo Wave non gli piace (e meno male visti i gusti e il modo di intendere il mondo, così tra noi diversi) ma vuole tenersi il marchio. Incomprensibile almeno per me».

Poi ci ripensa, Valenti. e ricorda anche la mattina del 15 dicembre: «Avevo un appuntamento con il sindaco alle 8,30, ma quando sono arrivato alle 8,15 lui era già partito per Siena e non l’ho nemmeno visto». E anche il marchio è un argomento che ricorre da tempo: «Se non interessa, come non interessa il festival – insiste Valenti – cosa peraltro legittima, visto che anch’io non ho votato Ghinelli perché non mi piace, resta incontestabile il giro di affari che ha portato in tutti questi anni e che quel marchio, di cui ho pagato io la registrazione anticipando i soldi, il Comune lo vuole tenere. E’ come il marito che non vuole più stare con la moglie ma non la lascia andare via».

Ma intanto Arezzo Wave va a Milano «in una due giorni in cui farò solo il direttore artistico e mi occuperò solo di musica» spiega Valenti. Ma in realtà resta ben piantato su Arezzo con il progetto di Arezzo Wave Band e il contest per le scuole la cui finale potrebbe essere proprio in città: «Domani (oggi ndr) vado in Regione, la Toscana potrebbe essere la capofila di un progetto nazionale per studenti dalle elementari alle superiori. Abbiamo partner come Siae e Smemoranda e abbiamo scritto a tutti i sindaci toscani.

Ci abbineremo anche un vertice sulla sicurezza nei concerti contro il terrorismo per evitare un altro Bataclan. Per colpa di questa situazione con il Comune di Arezzo abbiamo perso la generazione dai 6 ai 16 anni che non hanno vissuto il festival. E la prossima settimana porterò a Casa Bruschi i ritratti degli artisti del festival fatti dai più famosi fumettisti italiani, tavole originali che poi andranno all’asta per Emergency». Ci saranno fra gli altri Mario Tomboli di Diabolik, Alfredo Castelli di Bonelli, Civitelli e i ritratti di Capossela, Fedez, Paolo Nutini, Mika, Max Gazzè, Malika Ayane. Chi fermerà Valenti?

di Silvia Bardi