Beniamina di Meryl Streep e in corsa per l'Oscar: la sua carriera era iniziata al Petrarca

Ruth Negga, in nomination per Loving, è etiope e figlia di un'irlandese: nel 2002 la sua prima uscita al Festival degli atti unici. Il racconto di chi allora la ospitò in casa sua

Negga

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Arezzo, 31 gennaio 2017 - Non vincerà mai l'Oscar, almeno quest'anno. Non lo vincerà perché il suo film non è tra i più convincenti della griglia di partenza. Non lo vinceràperché davanti ha due favorite inattaccabili: Emma Stone, a cavallo del musical lanciato verso il trionfo e per la sua interpretazione già premiata a Venezia e ai Golden Globe, e Natalie Portman, perfetta come nel Cigno Nero e nel ruolo che per dispetto a Trump potrebbe calamitare Hollywood: Jackie Kennedy.

Non vincerà l'Oscar Ruth Negga ma in realtà l'ha già vinto. Perché si è infilata nella cinquina d'oro bruciando candidate d'acciaio come Amy Adams. E perché nella notte dei Golden Globe Meryl Streep ha usato anche lei come clava contro Trump. "Guardate la bella Ruth - disse nel suo discorso quasi politico -, è nata in Etiopia, è cresciuta in Irlanda e ha interpretato egregiamente una ragazza americana nella Virginia degli anni Cinquanta".

Lei, Ruth Negga con una radice a sorpresa aretina. Radice teatrale, beninteso. La sua cavalcata è iniziata al Teatro Petrarca. Il primo teatro dove recitò fuori dal proprio Paese, lei irlandese di origini etiopi. Parola di Laura Del Dottore: nel maggio  2002 seguiva il gruppo di studenti del Trinity College di Dublino ospiti ad Arezzo per una rassegna teatrale.

«Ospitai a casa di mia nonna una giovane studentessa irlandese insieme ad un'amica - racconta Laura - Sognava di fare strada nella recitazione non a caso studiava arte drammatica al Trinity college. Ad Arezzo era arrivata insieme ad altri studenti per partecipare ad un festival organizzato dal Piccolo Teatro, di cui facevo parte, e dall'Accademia del Teatro. Al Petrarca di Arezzo recitò il 25 maggio del 2002 in 'Interludes' di Miguel Cervantes. La rappresentazione andò bene e Ruth ne fu entusiasta». A dirigere quello spettacolo c'era un'altra donna, Lily Susan Todd. In un festival che era stato aperto in quell'edizione da Elio Pandolfi. Nello stesso giorno del suo spettacolo Nanni Moretti era al Supercinema a presentare alcuni corti tratti dai Diari di Pieve

Ora quella Ruth Negga a 35 anni è candidata all'Oscar come miglior attrice protagonista per «Loving» di Jeff Nichols. Una storia in sè di forte presa. Si innamorano nello stesso villaggio ma per sposarsi devono fuggire a Washington D.C. perché in Virginia, nel 1958, il matrimonio tra bianchi e neri era vietato. Tornati a casa furono arrestati e poi trasferiti in un altro Stato. Ne nacque un caso giudiziario lungo nove anni. 

Ruth è nata ad Addis Abeba da una infermiera irlandese e un dottore etiope, ma è cresciuta a Limerick, in Irlanda, per poi trasferirsi a Londra dove vive con il fidanzato, l'attore Dominic Cooper. Ha recitato in un film già Oscar come "12 anni schiavo" ma allora alcune delle sue scene più importanti erano state tagliate. 

«Ruth era una ragazza semplice, molto religiosa, apprezzò molto le chiese e i monumenti di Arezzo e Cortona. Disse che era sicura che le avrebbero portato bene. Quando tornò in Irlanda mi mandò un biglietto di ringraziamento per l'ospitalità. Oggi lo tengo molto caro, chissà - conclude Laura - potrebbe essere l'autografo di una vincitrice di Oscar». Un autografo da bacheca, comunque finisca nella notte dei premi, il 26 febbraio.