"Sono rinato col trapianto di cuore": malato racconta la sua odissea

Loriano Lorenzoni, la scoperta della malattia, l'attesa di dieci mesi e infine la chiamata. "C'è un organo". "Ora mi sento più forte

Loriano Lorenzoni

Loriano Lorenzoni

Arezzo, 27 novembre 2015 - «Da quest'anno festeggerò un secondo compleanno: il 14 febbraio 1955, il giorno in cui sono nato, e il 13 settembre 2015, quello della rinascita». La storia di Loriano Lorenzoni, nativo di San Giovanni d’Asso ma da anni residente a Lucignano: e poi tornato nel senese per il passo che l’ha portato alla «seconda vita»: un trapianto di cuore.

«A soli 5 anni – racconta – con mio padre, mia madre e 5 di 6 fratelli ci siamo trasferiti a Farnetella e poi a Lucignano. Appena terminato il servizio militare mi sono sposato con Andreina e nel 1979 è nato mio figlio Stefano. Elettricista, panettiere, marmista. Poi il 2 febbraio 2000 ho avuto un grave incidente, mi è caduto un pancale di travertino sopra le gambe,con doppia lussazione delle ginocchia. Portato al Cto di Firenze ho scoperto di essere affetto da cardiomiopatia dilatativa idiopatica.».

Cambia la vita. «Nell’estate 2014 il ricovero per broncopolmonite a Siena. Una volta guarito sono stato preso in cura nel reparto di cardiologia, il 14 gennaio 2015 sono stato messo in lista di attesa per il trapianto di cuore».

Ed ecco le ore chiave. «Il 12 ottobre 2015 alle 17,25 la telefonata attesa da 10 mesi. Loriano entro un’ora devi essere in ospedale, c’è un cuore pronto per te». Volevo rinascere. Sono arrivato a Siena tranquillo. In sala operatoria alle 23, ma l’operazione ebbe inizio solo all’una, terminando alle 7. Al risveglio in terapia intensiva ricordo di aver visto i miei familiari, che mi salutavano da dietro un vetro. Dopo 17 giorni tra terapia intensiva e semi-intensiva, sono stato dimesso. Oggi mi sento più forte che mai».