Sofferenze Bpel, nomi eccellenti: da Guerrini e Carlo Schiatti fino a De Benedetti

Continuano a spuntare nomi sia sul piano locale che su quello nazionale. Quei milioni mai rientrati con Hi Facing. Il caso Sorgenia

BOLOGNA - PRESENTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DI BOLOGNA DEL PARTITO ITALIA UNICA - GIORGIO GUERRINI

BOLOGNA - PRESENTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DI BOLOGNA DEL PARTITO ITALIA UNICA - GIORGIO GUERRINI

Arezzo, 2 gennaio 2016 - A casca continuano ad uscire grandi nomi dal crac di Banca Etruria, società più o meno grandi, nomi altisonanti a livello nazionale, personaggi conosciutissimi in ambito locale. Degli imprenditori aretini ci siamo più volte occupati, da Piero Mancini alla Del Tongo passando per Eutelia, Casprini e quant’altro. E' stato il quotidiano Libero a tirare fuori i nomi di Giorgio Guerrini e Carlo Schiatti, quest’ultimo fratello di Paolo, per cinque anni vicedirettore generale di Bpel.

Da una società di Guerrini e Carlo Schiatti viene fuori una sofferenza di circa 3,1 milionio. La società si chiama Hi Facing, nasce nel 2006 con un capitale sociale di 10 mila euro ed è specializzata nel settore dei pannelli fotovoltaici. Carlo Schiatti ne detiene il 21%, un altro 39 e di Quasar snc a lui riconducivile, il restante 10% di Giorgio Guerrini.

Guerrini, sresta consigliere in Hi Facing, fino al 2011, è stato dal 2008 al 2013 vicepresidente della banca prima di lasciare l’incarico per presentarsi alle elezioni nelle liste dell’Udc (insieme a Scelta Civica di Monti) fallendo però l’elezione;  attualmente è uno dei collaboratori principali di Corrado Passera nel movimento Italia Unica.

Torniamo alla Hi Facing sono quattro gli affidamenti nel corso degli anni: il primo, nel 2008, di 1,9 milioni, poi un milione (di cui 400 mila euro rientrano alla base), mezzo milione e centomila euro. Il finanziamento del 2008 consta di un mutuo a 15 anni della piossibilità di scoperto fino a 200 mila euro, di un milione a garanzia delle importazioni dall’estero.

Già nel 2010 in difficoltà, superate dietro garanzia di commesse per 9 milioni di euro. Tra queste c’è a commessa di Privilege Yard,per la realizzazione di un yacht extralusso che alla fine costerà a Bpel una trentina di miloni. Negli anni successivi, nel 2013 l’azienda è gravata da un passivo di oltre un milione e nel luglio 2014 viene messa in liquidazione.

Sofferenza analogaemerge da una società di Carlo De Benedetti, la Sorgenia, costituita per partecipare all’acquisto dall’Enel della centrale termoelettrica di Vado. Sorgenia realizzerà nel tempo quattro centrali termoelettriche. Tutto travolto da un passivo di 1,9 milioni tra i quali appunto i tre milioni di Banca Etruria.