"Mi fidavo di lui": tradito dal promotore che brucia alle slot 7 milioni dei suoi clienti. "Ho finito i vostri soldi" comunica via sms

Si è giocato tutto al Casinò di Venezia: poi si è presentato alla Finanza. Decine di persone sul lastrico SU LA NAZIONE DI OGGI IL RACCONTO COMPLETO DI UNA VITTIMA

Un giocatore davanti alle slot machine

Un giocatore davanti alle slot machine

Arezzo, 2 aprile 2015 - "Mi fidavo di lui" dice sconsolato una delle vittime del promotore finanziario malato del gioco. "Oras sono sul lastrico". Il promotore ha fatto sparire quasi sette milioni di euro. E' il buco che il sessantenne, S.V. originario di Soci in Casentino, ma abitante a San Piero in Bagno in provincia di Cesena, si sarebbe lasciato alle spalle una settimana fa. Soldi che l’uomo avrebbe giocato fino all’ultimo centesimo alle slot machines del Casinò di Venezia. E’ stato proprio il sessantenne che dal Casentino dove ha conservato amici e familiari si era strasferito col matrimonio in provincia di Cesena, ad avvertire la famiglia e i clienti.

Ha spedito un sms. Sintesi? «Non sono in grado di restituire i soldi che mi avete affidato», avrebbe detto alle decine di persone che gli avevano dato i loro soldi da gestire. Una cinquantina solo fra Bagno e San Piero ai quali aggiungere i clienti della Valtiberina, dello stesso Casentino e di altre zone d’Italia.

La cifra totale bruciata al gioco si aggira tra i 6 e i 7 milioni di euro, dissipati nelle slot machine. Le verifiche sono in corso. Sarebbe stato proprio l’ex promotore a fare mea culpa e a rivolgersi alla Guardia di Finanza, accusandosi di truffa e appropriazione indebita. Una cifra ingente evaporata al ritmo di un euro al secondo alle macchinette. Per far sparire sei milioni occorre infatti giocare ininterrottamente per circa 70 giorni, 24 ore su 24, e senza tenere conto delle vincite. Pare che l’uomo da tempo non operasse per conto di qualche finanziaria, ma agisse in prima persona.

Gli ex clienti si stanno organizzando facendosi rappresentare collettivamente da un paio di avvocati, in modo da poter limitare almeno le spese legali. La speranza è quella di recuperare almeno qualcosa dei loro investimenti che ormai sembrano andati in fumo.

Nessuno si era accorto del problema del professionista, molto noto nel suo paese, tanto da essere eletto a furor di preferenze in Consiglio comunale.