Scoperti sottolio con falso olio extravergine: sequestrata la partita con etichetta irregolare

Denunciato un imprenditore agricolo, al quale sono anche state applicate sanzioni amministrative per un totale di 11mila euro

Corpo forestale durante un controllo

Corpo forestale durante un controllo

Arezzo, 27 marzo 2015 - Frode nell'esercizio del commercio e contraffazione di una indicazione geografica protetta.

Nei giorni scorsi gli uomini del Corpo Forestale dello Stato di Badia Tedalda, in collaborazione con il Comando Stazione di Monte San Savino hanno condotto una operazione che ha portato all'esecuzione di quattro sequestri e alla segnalazione all'Autorità Giudiziaria del legale rappresentante di un azienda agricola, per frode nell'esercizio del commercio e contraffazione di una indicazione geografica protetta. Gli agenti avevano notato in un negozio, durante un normale controllo, alcuni barattoli di sottolio "all'olio extravergine toscano" ed insospettiti dall'utilizzo di un prodotto così nobile per confezionare dei vasetti di verdura hanno deciso di avviare una verifica di tracciabilità. Ripercorrendo a ritroso la filiera produttiva è stato controllato prima il laboratorio di trasformazione e quindi l'azienda etichettatrice trovando purtroppo conferma a quanto sospettato: quello utilizzato per il confezionamento dei sottolio era olio comune, in parte italiano e in parte di origine comunitaria, e quindi non il più pregiato e costoso extravergine Toscano IGP. Sono stati quindi acquisiti i documenti attestanti l'acquisto di olio e la vendita dei prodotti, ed in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Arezzo è stato in effettuato il sequestro dei barattoli con l'indicazione contraffatta in tre punti vendita della provincia di Arezzo. L'azienda si è immediatamente attivata per il ritiro volontario della merce irregolare, che una volta raccolta presso la sede aziendale è stata posta sotto sequestro . Dall'indagine è emerso come solo alcuni lotti siano stati posti in vendita con l'indicazione relativa all'olio toscano, mentre non sono emerse irregolarità circa la salubrità e l'igiene dei prodotti. E’ stata rilevata anche una ulteriore irregolarità inerente l'etichetta di uno dei prodotti sequestrati, dove diverse indicazioni portavano il cliente a ritenere che il prodotto provenisse da una determinata vallata aretina, quando è stato accertato che né le materie prime né il confezionamento erano riferibili a quell'area geografica. In totale sono stati sequestrati un centinaio di vasetti con la denominazione contraffatta, rispetto ai circa 400 prodotti.

Gli agenti del CFS, oltre a denunciare l’imprenditore agricolo alla Procura della Repubblica di Arezzo, hanno elevato anche le sanzioni amministrative previste per l’utilizzo improprio di una indicazione geografica nel nome di un prodotto e per le etichettature ingannevoli, per un totale di 11.000 euro.