Collezione in edicola: domani l'ottava foto storica gratis con La Nazione

L'immagine ci riporterà al 1921, sull'orlo della dittatura: una spedizione fascista a Foiano La sesta foto d'epoca; La quinta foto storica; La quarta foto:operaie; La terza foto: il dirigibile; La seconda foto:il campo militare; La terza carrellata; La seconda carrellata; La prima carrellata

La foto storica numero 8: Foiano 1921

La foto storica numero 8: Foiano 1921

Arezzo, 18 maggio 2016 - L'alba del fascismo, la marea dello squadrismo che dilaga in Valdichiana dopo il biennio rosso. Siamo a Foiano, in piazza Fra' Benedetto in una straordinaria immagine dell'Archivio Furio Del Furia. E' questa l'immagine che domani troverete gratis in edicola con La Nazione. Ma intanto riviviamo il clima di quella che abbiamo distribuito ieri, il gruppo di balilla per il Corso ad Arezzo.

Quando alla metà degli anni ’30 viene scattata la foto del corteo di Balilla lungo il Corso in regalo oggi con La Nazione, gli anni del consenso per il Regime sono al culmine, anche ad Arezzo. Si è discusso molto, fra gli storici, sulla nozione di consenso ma è indubbio che in quell’epoca Mussolini e il fascismo godessero di solidi agganci nell’opinione pubblica.

Se non altro perchè gli oppositori erano ridotti al lumicino e qui i partiti antifascisti erano stati ridotti al silenzio da ben prima che il Duce andasse al potere. Si prenda la foto 1 di questa pagina: riprende la parte bassa del Corso per come è rimasta fino al dopoguerra, sullo sfondo si intravvede piazza San Iacopo che fu teatro di uno dei grandi episodi di sangue attraverso i quali, nel 1921, lo squadrismo dilagò nell’aretino.

Ventennio 1

Era il 10 aprile, le camicie nere, reduci da alcune incursioni in provincia, calarono da piazza San Francesco verso la città bassa. A San Iacopo un colpo di pistola fulminò Mario Ercolani, artigiano comunista che stava passeggiando con la fidanzata. Tra gli squadristi, che in nottata imporranno il bando ai dirigenti politici di sinistra, c’era probabilmente anche Amerigo Dumini, il futuro assassino di Matteotti.

Dopo la guerra civile strisciante degli anni dal 1919 al 1922, gli italiani, e gli aretini, hanno anche voglia di normalità. Lo sport è uno degli strumenti attraverso cui si manifesta questo desiderio di farla con le contese politiche e col sangue. Nel 1926 nasce l’Arezzo Calcio, ma se il pallone sta diventando popolarissimo, sono molto amati anche o motori (nella foto 2 una competizione di motociclismo a Campo di Marte, ma altre se ne erano corse, ad esempio in viale Santa Margherita) e il ciclismo dei grandi campioni dell’epica della bici:

Ventennio 2

nella foto 3 ne vediamo uno, Costante Girardengo, che viene festeggiato ancora a Campo di Marte dopo aver tagliatovittorioso il traguardo di una tappa del Giro d’Italia.

Ventennio 3

Sono anche anni in cui la città deve fare i conti con le calamità naturali: nel 1934 il Castro straripa e alluviona la città, come vediamo nella foto 4 (la serie è molto nota) ripresa all’altezza del negozio Konz di via Michelangelo.

Ventennio 4

Il Regime impone a tutti o quasi la divisa, che non sempre è la camicia nera: nella foto 5 alcune puerpere, in tenuta da Giovani Italiane, assistono a una lezione del dottor Enzo Nucci.

Ventennio 5

 

E’ un segno dell’incipiente sistema di Welfare che il fascismo avvia. Il Brefototrofio di via Curtatone (foto 6) ne è un esempio: Arezzo si monumentalizza con i gradi edifici del Ventennio.

Ventennio 6

Ma resiste anche la vena popolaresca della caldarrostaia nella foto 7, fuori porta Trento e Trieste.

Ventennio 7