Ricetta elettronica al rallentatore. Tutti in fila per l'autocertificaizone dei redditi: ma in molti non la devono fare

Ecco le istruzioni della Asl. Chi deve e chi non deve presentarsi agli sportelli dell'azienda sanitaria. Cosa cambia dal 31 ottobre nel ticket

Medici

Medici

Arezzo, 1 ottobre 2014 - Tempi lunghi di percorrenza per l'introduzione della nuova ricetta elettronica, quella che manderà in pensione la vecchia ricetta cartacea. E code anche per chi si rivolge alla Asl per l’autocertificazione dei redditi anche se sarebbe già i regola. Grande confusione aleggia sopra la testa dei cittadini per quanto riguarda la ricetta elettronica. Con quella cartacea bianca e rossa per intenderci, che fatica ad andare in pensione. La fase sperimentale per quella elettronica doveva partire da ottobre, ma è ancora in alto mare la procedura di attivazione. «Alcuni medici avevano dato adesione alla sperimentazione - dice la Asl - che ancora però non è partita. Lo farà entro l’anno con l’individuazione di 5 o 6 medici per ogni zona sanitaria, poi verrà ampliata agli altri».

E’ necessario che siano dotati del nuovo software, in una prima fase si dovrebbe uscire dall’ambulatorio medico con una sorta di promemoria cartaceo. Ma non appena il sistema sarà a regime, sparirà anche quello e la procedura sarà completamente telematica. Quello che invece partirà tra poche settimane, con il 31 ottobre data ultima per modificare la propria fascia di reddito in farmacia direttamente al momento dell’acquisto dei farmaci, è appunto la comunicazione della propria posizione economica. Chi risulterà sconosciuto alla Asl dal 1 novembre in poi finirà direttamente nella fascia di ticket più alta. «In questi giorni siamo tartassati di telefonate - dicono alla Asl - ci chiamano anche moltissime persone che sono già in regola e quindi non avrebbero bisogno di comunicare la fascia di reddito». E’ questo infatti quello che crea confusione. Con Caf e patronati presi d’assalto e lunghe code per farsi aiutare nell’autocertificazione dei redditi. Un sistema che è sì necessario in previsione dell’introduzione della nuova ricetta elettronica, ma che era una pratica già in uso con la ricetta tradizionale. La Asl fa sapere che tutti quei cittadini che avevano precedentemente verificato la propria fascia di reddito e già pagavano il ticket corretto in base alla propria posizione economica, non devono fare nulla. Sportelli presi d’assalto creano spesso code ingiustificate, la maggior parte dei cittadini infatti è già in regola. E’ semplice comunque verificare subito e poi annualmente, che il codice della propria fascia sia presente e corretto. Per farlo il modo più semplice è controllarlo nella ricetta quando ci rechiamo dal medico di famiglia per una prescrizione, tenendo presente che il medico non può effettuare alcuna modifica. In alternativa valgono le stesse modalità già indicate per l’autocertificazione (sito regionale, totem, sportelli Asl). E’ giusto che non sia presente il codice solo se la propria fascia economica è superiore a 100mila euro. Se il codice che risulta è corretto, non si dovrà fare niente. Se invece il codice non c’è, o non è corretto, sarà necessario fare l’autocertificazione.

Sono 40mila gli aretini di cui l’Asl ignora la fascia di reddito e che stanno ricevendo in questi giorni le lettere con il modulo di autocertificazione. «Tra di loro ci sono anche molti di quelli che pagano già l’importo massimo - spiegano alla Asl - perchè nella fascia di reddito sopra i 100mila euro. In questo caso l’autocertificazione è superflua perchè comunque il ticket rientra già nella fascia massima». Non sono chiamati alla verifica della propria fascia economica coloro che sono in possesso di una esenzione dal ticket come invalidi, cassa integrati, eccetera. Chi è quindi interessato alla scadenza del 31 ottobre? Chi ha ricevuto la lettera della Asl per l’autocertificazione e ha un reddito familiare inferiore ai 100mila euro. Come e dove si fa l’autocertificazione? Riconsegnando il modulo direttamente agli sportelli della Asl, inviandolo tramite posta elettronica, oppure on line sul sito della Regione o ai Totem “Punto Si” nei cinque presidi ospedalieri della provincia.