Montevarchi, 24 luglio 2011 - La maglia nera? Va alle superiori dove la percentuale di abbandono, negli ultimi anni, si è impennata. E’ allarmante la situazione scolastica ricavata dai dati presentati da Giovanni Rossi, il presidente della Conferenza zonale per l’istruzione della vallata oltre che assessore al sociale: una fotografia inclemente che mette a fuoco non solo l’elevato numero di respinti, rimandati e ragazzi che hanno lasciato le aule nel corso dell’anno, ma anche il disagio giovanile, un fenomeno in continua, costante, preoccupante crescita.

Ed eccoli i numeri. Alle medie inferiori su 2079 iscritti, 64 (di cui 33 stranieri) non sono stati ammessi alla classe successiva o all’esame di terza media. Ancora peggiore la performance dei loro collegi più grandi. Sommando le cifre del versante aretino con quelli dell’area fiorentina si scopre che, su una popolazione scolastica di 4.554 studenti, sono addirittura 411 i ragazzi che non hanno superato l’anno, 34 non sono stati ammessi all’esame di maturità mentre 5 non hanno superato la prova, 112 studenti si sono ritirati durante l’anno scolastico.

Tra tutti i numeri, però, è sicuramente quello dei bocciati a causa di assenze ingiustificate: 63. In totale dunque sono 625 gli studenti respinti: il 14 per cento degli iscritti. Un record che peggiora ancora se al conto si sommano i rimandati a settembre: 933.

Questo significa che solo in 2.996, ovvero poco più del 65%, ce l’ha fatta. I numeri diventano elementi su cui riflettere. «Questi risultati rappresentano un fallimento non solo della scuola, ma dell’intera società, che non premia l’istruzione – ha commentato Rossi -. In Valdarno durante l’anno centinaia di ragazzi non frequentano le lezioni e vanno a zonzo per le nostre città. Cosa fanno? Dove vanno? Chi frequentano? Negli istituti professionali, soprattutto, dopo la seconda classe, c’è un forte tasso di dispersione già al compimento del sedicesimo anno di età. Chi segue questi ragazzi lasciati a se stessi?».

Un grido d’allarme che vuole arrivare alle famiglie. «La conferenza zonale per l’istruzione è poi fortemente preoccupata per i tagli al personale Ata e agli insegnanti che stanno portando ad una diminuzione degli orari scolastici. Nelle scuole elementari l’anno prossimo non si supereranno le 27 ore. Questo significa che il pomeriggio non ci sarà più scuola.

Dove andranno questi bambini se i genitori lavorano? Il trend è tracciato: nei prossimi anni aumenterà ancora di più il forte disagio nelle superiori e diminuirà il tasso di scolarizzazione).

In Valdarno oggi mancano 7 dirigenti scolastici (molti istituti vanno avanti con la reggenza), mancano 6 dirigenti amministrativi, c’è il forte rischio di chiusura delle scuole serali». Fino all’ultim’ora: la chiusura quasi certa di una terza alla Magiotti. Con i ragazzi destinati ad essere redistribuiti nelle altre terze e le famiglie sul piede di guerra.