Sansepolcro, 24 giugno 2011 - A Sansepolcro grande è l’attesa per l’azione che la nuova amministrazione comunale intraprenderà da qui in avanti: com’è ormai noto la prossima seduta dell’assise biturgense si svolgerà entro l’inizio di luglio con una sessione di deleghe ai consiglieri comunali e con la formazione delle commissioni consiliari. Ma al di là di questi aspetti strettamente istituzionali, ci sono problematiche scottanti che nella città di Piero da troppo tempo attendono una soluzione.

Naturalmente in prima fila c’è il tema del lavoro e dell’occupazione, per il quale però il Comune ben poco potrà fare, a parte organizzare una serie di agevolazioni soprattutto rivolte alla piccola e media impresa per favorirne il recupero sul mercato e l’esportazione.

Parallelamente a questo aspetto cruciale per il futuro della città altre tematiche si prospettano: una riguarda l’edilizia scolastica, problema irrisolto a Sansepolcro, che comporta difficoltà e complicazioni. Con la pesante eredità lasciata dalla precedente giunta (Santa Chiara e la Collodi chiuse e dichiarate inagibili, oltre che in attesa di recupero e risistemazione definitiva), il Comune sarà condannato almeno per un altro anno a pagare l’oneroso affitto dei locali del centro Valtiberino, che ospita in modo di certo non ideale parte della scuola primaria (un’altra parte è stata accorpata ai locali della scuola media Buonarroti).

C’è poi il problema delle “cattedrali nel deserto”: la palestra costruita dalla provincia utilizzata solo in parte rispetto alle potenzialità, la struttura di Santa Marta per i disabili adulti inaugurata e poi sostanzialmente di nuovo chiusa, senza contare un Contratto di quartiere 2 che si aspetta che decolli (scuola di teatro all’ex ospedale della Misericordia in corso di lento recupero, ex stabilimento Tabacchi tutto da ristrutturare, etc.). Accanto a ciò, già si intravede quello che potrà essere un altro degli indirizzi caratterizzanti della nuova amministrazione, vale a dire una particolare attenzione all’unità dell’intera vallata, anche scavalcando i tradizionionali confini regionali con l’Umbria, andando perciò a cercare anche con i Comuni dell’Altotevere quelle collaborazioni che nel corso degli anni sono state a parole auspicate da tutti ma che nei fatti hanno avuto ben poche applicazioni concrete.

Quanto ai temi da affrontare assieme fra toscani e umbri della vallata, due si impongono subito all’attenzione: uno è la promozione turistica e l’altro, altrettanto se non più importante ancora per l’economia locale, è quello delle infrastrutture viarie.