Arezzo, 25 novembre 2014 - Serrata 2. Badia Prataglia non molla la presa, non dà fuoco ai cartelli e prosegue la mobilitazione. Oggi è il giorno in cui si è riunitoil comitato sull'ordine pubblico, per valutare nei fatti quale sia il numero di profughi compatibile con una realtà come Badia Prataglia o con altre realtà casentinesi. E la scelta è fatta. Una brusca frenata rispetto allo scenario che avrebbe potuto portare fino ad un massimo di cento immigrati in paese: il comitato ha ridotto la potenzialità a non più di 25 persone. Dato che viene sempre indicato come il massimo possibile e quindi non come il dato certo sugli arrivi. Basterà al comitato per seppellire l'ascia di guerra? Di certo lo scenario è decisamente cambiato e nella direzione che la gente del paese aveva indicato. Però fino al sit-in non si erano mai spinti nelle richieste oltre il tetto dei 10-15 profughi complessivi. Quindi a questo punto starà ai residenti stimare se accontentarsi del successo ottenuto o se proseguire nelle iniziative di protesta. Le prime indicazioni registrano una moderata soddisfazione per il taglio secco alle cifre ma anche la delusione sulle modalità di accoglienza e quindi un probabile intervento per rifarsi sotto per ricalibrare la presenza in paese, i luoghi e i tempi. Intanto stamani gli esercizi commerciali di Badia Prataglia sono rimasti chiusi. Una delegazione di cittadini di Badia, si è recata in Prefettura per assistere da vicino coloro che hanno partecipato al comitato tecnico sull'ordine e la sicurezza.
CronacaProfughi, frenata del comitato sull'ordine pubblico: 25 profughi al massimo a Badia Prataglia. Ma il comitato rilancia