Arezzo, 21 dicembre 2014 - C'eravamo tanto amati. I rapporti al minimo storico tra la Cgil e il Pd sono testimoniati dalla lettera che il segretario provinciale della Camera del lavoro Alessandro Mugnai ha inviato al pari grado democratico Massimiliano Dindalini. Oggetto le primarie del centrosinistra, o meglio la sede di uno dei sedici seggi elettorali aperti oggi nel territorio comunale. La Cgil aveva sempre messo a disposizionele sue stanze per le operazioni elettorali, esattamente come fanno club privati, associazioni non partitiche, perfino circoli parrocchiali. Ma stavolta no: da Mugnai è arrivato il "non possumus". E così la Cgil «sfratta» il Pd, costretto a organizzare in quattro e quattr’otto il seggio elettorale della zona Montefalco nei locali di un bar poco distante. Mugnai ha comuncicato a Dindalini che la direttiva nazionale non ammette deroghe: le sedi della Cgil non possono più essere utilizzate per manifestazioni di partito o eventi a esse collegati. Sono deputate solo e soltanto a ospitare attività che attengano al sindacato stesso. Dindalini prende atto e non spinge sulla polemica: «Tengo a precisare che in ogni caso i rapporti ad Arezzo fra Pd e Cgil restano ottimi». Ma lo "sfratto" resta tutto.
CronacaPRIMARIE / Strappo Cgil: niente sede per le primarie, e il Pd "sfrattato" è costretto a ripiegare sul bar vicino