Porta Sant'Andrea alla riscoperta delle Famiglie Nobili del Quartiere in occasione dei festeggiamenti del Patrono

Venerdì 28 novembre la conferenza a cura di Luca Berti in Palazzo San Giusto alle ore 21:15

La Sala d'Armi "Enzo Piccoletti", sede di Porta Sant'Andrea

La Sala d'Armi "Enzo Piccoletti", sede di Porta Sant'Andrea

Arezzo, 26 novembre 2014 - In occasione dei festeggiamenti del Patrono, il Quartiere di Porta Sant’Andrea, assieme all’Associazione “il Bando” e in collaborazione con la Società Storica Aretina, presenta “Appunti per una storia sociale della nobiltà aretina: Famiglie “notabili” del Quartiere di Porta Sant’Andrea nel tardo medio evo”. Questo il tema dell’incontro che si terrà domanvenerdì 28 novembre alle ore 21.15 nella Sala d’Armi “Enzo Piccoletti” in Palazzo San Giusto, un vero e proprio excursus storico alla riscoperta delle famiglie nobili del rione.

Sarà il dottor Luca Berti, presidente della Società Storica Aretina, a illustrare in maniera dettagliata le origini delle attuali nobili casate biancoverdi, svelando per la prima volta quelle Famiglie che nel Trecento rappresentavano il Quartiere nella vita cittadina, alcune ignote fino ad ora. La serata sarà condotta dal giornalista Saverio Crestini.

Come nelle altre città toscane - spiega Luca Berti nel suo abstract - anche ad Arezzo nei primi secoli del secondo millennio la nobiltà è identificata da uno stile di vita cavalleresco e dispendioso e da una connessa responsabilità militare nei confronti della comunità (ma non è necessariamente provvista di poteri signorili), tendente a costituirsi in ceto separato e formalmente riconosciuto. Alla fine del Trecento il notaio-poeta ser Bartolomeo di ser Gorello offre una rassegna delle famiglie ‘notabili’ della città, sette delle quali abbinate al Quartiere di Porta Sant’Andrea (Altucci, Averardeschi, Domigiani, Manovelli, Ridolfoni, Tasconi, Testi). Nel corso del Quattrocento all’antica nobiltà (parte della quale va incontro al tracollo) si affiancano i vertici del mondo mercantile, finanziario e culturale, formando quel patriziato cittadino che detiene nell’età moderna tutte le leve del potere. Forte di 70-80 famiglie, è l’unico ceto in grado di accedere al gonfalonierato di giustizia (primo e più distinto onore della città), autoperpetuandosi attraverso meccanismi di cooptazione. Con l’arrivo in Toscana dei Lorena, con un’apposita legge del 1750, i nuovi sovrani avocano alla corona il potere di riconoscere e concedere lo status nobiliare.

 

Nella giornata di sabato 29 novembre i festeggiamenti di Sant'Andrea Apostolo proseguiranno con la S. Messa alle ore 18:00 nella Chiesa di Sant'Agostino, dove avverà l'offerta dei ceri con la partecipazione dei figuranti. Alle 20:30 il popolo biancoverde si sposterà nuovamente nella Sala d'Armi "Enzo Piccoletti" per la "Cena del Patrono" (Prenotazioni: 333 5728353).

Domenica 30 novembre, infine, alle ore 11:00 si terrà il "Battesimo del Quartierista", solenne investitura dei colori biancoverdi per i nuovi nati, ma anche per gli adulti. Al termine della cerimonia il Quartiere offrirà un aperitivo. Nella stessa giornata il museo del Quartiere sarà aperto al pubblico dalle 10:00 alle 12:00