Voto: lacrime, amarezza, euforia. Rossi: "Un Pd diverso, mi candido". Boschi. "Ripartiamo"

La commozione di Donati, i propositi di Mugnai, la festa della liberazione bis di Morbidelli, l'ironia di Bianconi

Referendum

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Arezzo, 5 dicembre 2016 - Qui Facebook a voi elezioni. Una pioggia di commenti che si incrociano.

La prima a prendere mouse e schermo è proprio il ministro Maria Elena Boschi. "Peccato. Avevamo immaginato un altro risveglio: istituzioni più semplici in Italia, paese più forte in Europa. Non è andata così. Ha vinto il no, punto. Adesso al lavoro per servire le Istituzioni. Mettiamo al sicuro questa legge di bilancio. Poi pubblicheremo il rendiconto delle tante cose fatte da questo Governo. A tutti i comitati, a tutti gli amici e le amiche che ci hanno dato una mano, grazie. Decideremo insieme come ripartire, smaltita la delusione".

Il Governatore Enrico Rossi affida la sua reazione non a Facebook ma ai momenti che precedono la firma della convenzione sul museo dell'oro. Riprende il filo di una battaglia già iniziata. "Bisogna procedere ad una ricucitura interna del partito, mi candido per portare a sinistra l’asse dell’intero gruppo. Occorrono un Pd diverso e una segreteria diversa.. Questo referendum è uno spartiacque".

Il segretario comunale del Pd Alessandro Caneschi. "Sono profondamente deluso. Ho creduto e credo ancora che la riforma avrebbe consentito al nostro paese di gettare le basi per essere piú semplice, piú stabile e più competitivo. Gli italiani hanno scelto e dobbiamo accettarlo ma abbiamo perso una grande grande occasione. Il risultato ad Arezzo è stato positivo: non lo ricordo per vanto, ma per ringraziare tutti quelli che hanno fatto parte di questa avventura. Ora guarderó con molta curiosità cosa proporrá il variopinto fronte del no: è molto semplice dire no è molto più difficile fare proposte. Per la riforma della costituzione temo che purtroppo ne riparleremo tra 20 anni... con profonda soddisfazione di Bersani e D'Alema.

L'ex sindaco di Cortona Andrea Vignini, fortemente schierato con il no. " La Riforma è stata respinta perché era scritta male e progettata peggio e gli italiani hanno compreso che, a fronte di una cessione di sovranità popolare, essa non raggiungeva nessuno degli obbiettivi dichiarati. Nessuna semplificazione, nessuna valorizzazione delle autonomie locali, poco risparmio. Renzi ha ripetuto testardamente lo schema dei ballottaggi che già avevano visto la disastrosa sconfitta del PD. Bisogna riconoscergli capacità ed energia, ma non ha capito che da soli si perde sempre. Senza un maggiore rispetto per la minoranza interna e senza rinnovare le alleanze, possibilmente a sinistra, si continuerà ad andare a sbattere contro i muri e a farsi molto male".

Maurizio Bianconi, deputato iscrittop mal Gruppo Misto  e che fa parte della componente Conservatori e Riformisti. "Allora adesso c'e' da sfatare alcuni luoghi comuni: 1) gli italiani sono meno scemi di quanto qualcuno si ostina a pensare. 2)la TV non conta più. 3) E'' finito il tempo dei venditori di pentole e delle madonnine infilzate".

Il segretario provinciale del Pd Massimiliano Dindalini: "Inutile piangersi addosso e versare lacrime adesso, il Pd vince quando si mostra unito quando ci mette la sua faccia. Riparto da qui, ripartiamo da noi, le sconfitte fanno parte di un processo più grande. Il risultato di questa Provincia è tutto vostro. Una piccola goccia nel mare che non può altro che significare la speranza del futuro"

Marco Donati, parlamentare del Pd. "Ammetto di non riuscire a trattenere le lacrime ma credo sia normale per chi ha creduto così tanto in un progetto così importante. Sono contento che la mia città e la provincia evidenzino un dato in controtendenza. Non sfuggo dal dato nazionale, è un risultato netto e inatteso ma, per quello che mi riguarda, il mio impegno proseguirà con la stessa passione e convinzione di sempre e nell'interesse dei cittadini del mio territorio e di questo straordinario Paese

Marco Morbidelli, consigliere di opposizione a Castelfranco: " Propongo che il 4 dicembre sia festa della liberazione 2"

Stefano Mugnai, capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale. "«Renzi cercava il plebiscito? L’ha ottenuto, ma di segno opposto rispetto ai suoi desideri. Arrivato a Palazzo Chigi senza un voto, ne esce travolto da uno tsunami di voti. Ora spetta al centrodestra costruire un’alternativa che dia speranza e prospettiva agli elettori».