Congresso Pd, la "rivolta" del renziano: Donati stoppa una candidata, lista tutta aretina

Roma voleva imporre qui la portavoce di Martina: il deputato lascia il tavolo, poi ottiene il dietrofront. Chi sono gli aspiranti. Ricci futuro segretario provinciale?

marco donati

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Arezzo, 14 aprile 2017 - Volevano imporgli imporgli di candidare ad Arezzo la portavoce del ministro Martina, alleato di ferro, da sinistra, della maggioranza renziana. Ma Marco Donati, capo storico dei fedelissimi di SuperMatteo, si è impennato al tavolo nazionale: non se ne fa di niente. Al punto che ha preferito abbandonare (salvo poi rientrare) la riunione in cui si stavano mettendo a punto le candidature collegate a quelle del probabile vincitore delle primarie Pd, ovvero l’ex premier.

Per Donati è poi finita in gloria: non solo ha stoppato l’intrusione dell’addetta stampa, una pistoiese, ma ha anche ottenuto una lista tuttta di aretini. In lizza per l’assemblea nazionale del partito, che verrà eletta insieme al segretario nazionale domenica 30 aprile, scenderanno, collegati a Renzi, Albano Ricci, cortonese, presidente dell’assemblea provinciale, renziano di ferro, Simona Neri, sindaco di Pergine, Enrico Casini, presidente provinciale e rappresentante, lui sì, della sinistra di Martini, Serena Stefani, vicesindaco di Stia-Pratovecchio, e Andrea Laurenzi, ex vicesindaco di Sansepolcro.

Sono solo i primi cinque candidati, ma sono loro che dovrebbero andare a coprire i nomi degli eletti della maggioranza renzian-martiniana, accreditata qui di quattro o cinque posti.

Uno o due dovrebbero essere invece gli eletti orlandiani. Anche qui c’è stata maretta, al termine della quale l’ha spuntata Carlo Pasqui, figlio dell’ex sindaco di Cortona ed ex consigliere regionale Ilio. Pare che l’attuale consigliera regionale Valentina Vadi, sangiovannese, non l’abbia presa affatto bene. Se non altro perchè è una collocazione che non le dà la certezza di essere fra i nuovi membri del parlamento nazionale del partito. Ma ormai l’attenzione di tutti è concentrata sul voto del 30 aprile, quello che vedrà il volatone fra Renzi, Orlando ed Emiliano, con il primo strafavorito.

Se non altro per il vantaggio che gli danno le convenzioni di circolo, dalle quali esce ad Arezzo con il 68 per cento dei consensi, con Orlando al 28 e il governatore della Puglia al 3,5 ma solo per l’exploit di Castiglion Fiorentino, dove il padre padrone del partito locale, Paolo Brandi, gli ha portato in dote il 56 per cento dei voti. In passato, SuperMatteo ha sempre amplificato nelle primarie aperte il consenso ottenuto fra gli iscritti, ma stavolta sembra davvero difficile far meglio.

E allora gli oppositori interni sperano nell’onda lunga del referendum costituzionale e delle amministrative perdute di un anno fa per ridurre il passo trionfale con il quale Renzi sta marciando verso un nuovo turno alla segreteria.

La presenza di Ricci come capolista per l’assemblea nazionale potrebbe dar corpo alle indiscrezioni che lo vedono come l’uomo sul quale i renziani puntano quale segretario provinciale al posto dell’orlandiano Massimiliano Dindalini. Donati, invece, evita l’ombra di Maria Elena Boschi, che si tira fuori dalla battaglia nella sua provincia natale e si candida a Roma Eur. Per il deputato potrebbe essere un primo passo verso la candidatura a capolista per la Camera nel collegio della Toscana del sud quando si faranno le elezioni. Al più tardi a febbraio 2018.

di Salvatore Mannino