“Banca Unica, il futuro si scrive adesso e Arezzo non può stare alla finestra”

La dichiarazione del Segretario provinciale Pd, Massimiliano Dindalini

Dindalini

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Arezzo, 1 aprile 2017 - Il futuro di Banca Unica viene scritto in queste settimane. Le scelte che verranno fatte con il primo Piano industriale saranno quelle che segneranno il futuro di questo istituto. La domanda è una sola: ad Arezzo interessa questo futuro?

Le lacerazioni e le ferite lasciate dalla fine di Banca Etruria sono ancora aperte  ma penso che l’attenzione delle istituzioni, delle categorie economiche, della politica debba, in questo momento, concentrarsi sul ruolo che avrà Banca Unica in questo territorio.

Per due motivi. Il primo: Arezzo è chiamata a riprogettare il suo modello economico e sociale e sono convinto che quando si parla di sistema economico si comprenda, al suo interno, anche il credito. Non possiamo andare avanti guardando indietro: vecchi modelli non possono e soprattutto non devono assolutamente essere riproposti. Nessuna nostalgia per il tipo di banca del territorio che abbiamo conosciuto. Piuttosto l’idea di creare un nuovo rapporto basato su professionalità, dialogo, volontà di sostenere lo sviluppo e le eccellenze del territorio. Banca Unica è un interlocutore irrinunciabile. Anche per il secondo motivo di questa riflessione: le professionalità accumulate non possono andare disperse e non si può creare, alla fine del drammatico percorso di Banca Etruria, anche un fronte occupazionale.

Arezzo deve quindi ospitare la Direzione della macro area dell’Italia centrale di Banca Unica: questa è la condizione senza la quale Arezzo finirà per essere soltanto un puntino nella grande mappa italiana dell’istituto.

La storia della vecchia Banca Etruria non può essere riscritta ma si può ancora evitare di aggiungere danno a danno. E’ quindi necessario che le istituzioni locali e regionali, a cominciare dal Comune di Arezzo, attivino un dialogo serrato con la Direzione centrale di Banca Unica.

Il Pd, da parte sua, incontrerà il sottosegretario Pier Paolo Baretta con una delegazione composta da parlamentari, assessore e consiglieri regionali del partito, Presidente della Provincia.  Una riunione per illustrare le ragioni e le preoccupazioni di Arezzo e per favorire quel dialogo che riteniamo centrale tra le istituzioni e le categorie economiche aretine da una parte e il Governo dall’altra. Un dialogo complementare al confronto in corso tra le organizzazioni sindacali e i vertici di Banca Unica. La confluenza dei percorsi sindacali e istituzionali può produrre quei risultati dei quali Arezzo ha assolutamente bisogno.