Renzi al palaffari: senza decreto sulle banche all'indomani sportelli senza soldi

Quasi pieno il palaffari. Il segretario Pd sul palco con Marco Donati. Attacchi a Berlusconi e ai 5 Stelle. E' terzo big in città dopo Di Maio e Salvini. Annunciata anche Elisabetta Gardini

Matteo Renzi all'auditorium

Matteo Renzi all'auditorium

Arezzo, 22 febbraio 2018 - Si è concluso all'auditoriun della Camera di Commercio l'incontro che ha bavuto per protagonista Matteo Renzi a pochi giorni dal voto del 4 marzo. Quasi piena la sala con l'organizzazione che ha dovuto togliere i pannelli predisposti a metà auditorium per contenere le tante persone che altrimenti sarebbero rimaste in piedi. Renzi, che arrivava da Siena dove aveva parlato insieme al ministro Padoan, ha fatto ingresso da una porta sul retro poco prima delle 19 salutato dagli applausi di militanti e simpatizzanti Pd.

Dopo un breve discorso del segretario provinciale Albano Ricci, del deputato Marco Donati, candidato all'uninominale della Camera, è di Katia Faleppi (plurinominale Senato), ecco Renzi entrare nella solita forma colloquiale, con tanto di sondaggio improvvisato sulle tasse, seguito da un attacco a Silvio Berlusconi sul tema fiscale: "Lui ha solo promesso di tagliare le tasse, noi lo abbiamo fatto davvero".

Impossibile non parlare di Banca Etruria, oggetto, secondo Renzi, "di una campagna mediatica senza precedenti come se le sorti di un piccolo istituto di credito fossero il problema numero uno del Paese". E quanto al decreto ndel novembre 2015 "con esso abbiamo salvato i risparmiatori che altrimenti all'indomani avrebbero trovato gli sportelli chiusi". Poi il saluto e via, verso un'altra tappa elettorale.