Pd, l'incertezza continua: resa dei conti o rinvio a settembre? Scenari, nomi, soluzioni

Ecco i possibili movimenti dopo lo slittamento della direzione che era prevista per oggi: tra le ipotesi anche quella di un triumvirato

Dindalini con l'ex segretario comunale Bertoli

Dindalini con l'ex segretario comunale Bertoli

Arezzo, 27 giugno 2016 - Il segretario provinciale Massimiliano Dindalini è debole, anzi debolissimo dopo la debacle elettorale, ma gli equilibri nel Pd sono così precari che sfilargli la poltrona da sotto potrebbe far rovinare a terra il fragilissimo castello di carte del partito. Ecco perchè il rinvio della direzione provinciale inizialmente prevista per oggi è stato accolto da tutti senza troppi mugugni.

Chi sta ancora con Dindalini spera di avere dieci-quindici giorni per consolidarne la posizione, chi lo vorrebbe dimissionato (lui ha semplicemente messo il mandato a disposizione) è convinto che a luglio, quando saranno esaurite le riunioni degli organi nazionali e regionali cui ufficialmente si deve lo slittamento, il segretario sarà ancora meno saldo.Ma tutto nel Pd aretini è in movimento, tanto che nessuno se la sente di escludere un rinvio a settembre della resa dei conti, che a quel punto potrebbe diventare una prosecuzione dell’incarico ad interim, perchè saremo già in campagna elettorale del referendum costituzionale e per i democratici è un’altra partita decisiva, nel corso della quale sarà difficile cambiare le carte in tavola.

Poi dovrebbe cominciare la stagione dei congressi e ci sta anche che Dindalini, se non salta subito, riesca ad arrivare all’anno nuovo, anche se lui dice che non ci sta a fare il segretario a tempo.

Finora lo ha difeso soprattutto il superassessore regionale Vincenzo Ceccarelli, mentre trapela sempre più evidente il malumore dei renziani, che due anni fa furono costretti ad accodarsi all’accordo fra lo stesso Dindalini e Andrea Vignini, ex sindaco di Cortona. Sul piede di guerra ci sarebbero anche alcuni dei maggiori sindaci rimasti al Pd, Viligiardi a San Giovanni, Basanieri e Cortona e Chienni a Terranuova.

Il periodo di pausa prima della riconvocazione della direzione rpovinciale sarà occupato probabilmente da alcune assemblee e direzioni di zona. In provincia soffia vento di bufera. Ma nessuno o quasi per ora si espone in prima persona. Sì, è uscito allo scoperto Andrea Cutini, renziano della seconda ondata, che è in segreteria provinciale e che su Facebook ha sostanzialmente chiesto le dimissioni del segretario, gli altri invece stanno allineati e coperti.

Possibile dunque che la questione della leadership passi dalla direzione all’assemblea provinciale, possibile anche che si proceda alla nomina di in triumvirato d’emergenza così come che arrivi in commissario. Tra i nomi che si fanno lo stesso Vignini e l’ex assessore provinciale Francesco Ruscelli.

di Salvatore Mannino